Le basi della Via della conoscenza. Sacralità del quotidiano e sacralità dell’amore: non c’è distinzione, sono la stessa cosa. Ma la vostra mente, messa di fronte alla parola “sacralità” subito la interpreta e la distingue da ciò che è profano, da ciò che esula dal sacro, da ciò che si contrappone al sacro o da ciò che esclude il sacro.
Non è questo però il sacro. Il sacro è ciò che non può essere tolto da nulla, poiché è ciò che circonfonde e compenetra ogni azione.
Ogni azione è sacra, anche quella che sembra perversa; è sacra nel momento in cui muoiono le etichette che la definiscono o in questo modo o in quell’altro, o l’una o l’altra cosa, ed è sacra in quanto magari è perversa, dato che ogni perversità produce sacralità, anche se non si sa quando, anche se non si sa come, anche se non si sa perché.
In passato vi abbiamo detto che ogni azione positiva genera un’azione negativa e ogni azione negativa genera un’azione positiva, però adesso possiamo dirvi che mai nessuna azione è positiva o negativa, perché niente disgiunge la sacralità di ciò che non ha connotazioni e che, pur sembrando perverso, porta già in nuce il sacro e che, pur serbando il sacro, già prepara il perverso che riconduce al sacro.
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E allora ciò che ritenete importante non è il flusso del sacro e del profano o del sacro e del perverso, ma è ciò che sta alla radice di quello che ritenete sacro e perverso. È la radice che è sacra, non la manifestazione, e la radice non ha sacralità e non ha perversità, ma è il riassunto dell’una e dell’altra in una veste che non è più né l’una, né l’altra.
Se muoiono le etichette, si scopre che ogni azione ha una sacralità nonostante il limite, e che, nel momento in cui spariscono le etichette, la sacralità non sta nel limite, ma in ciò che il limite non può narrare quando è visto come limite, e in ciò che il limite invece narra quando è visto come mistero da cui deriva la sacralità. Perché il limite è un mistero, perché la sacralità è un mistero, perché l’esserci voi è un mistero, perché continuare a vivere è un mistero, perché morire è un mistero e perché niente c’è se non il mistero.
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Però il mistero non usa parole, non usa definizioni, ma sconfigge ogni mente e conduce all’amore che non ha spiegazione: pura gratuità, esclusiva gratuità, completa gratuità. E non c’è merito in questo amore, e nemmeno demerito; c’è soltanto amore, infinitamente amore, completamente amore, senza alcuna macchia.
Posso affermare: “Tutto è vibrazione. Tutto è sorretto da leggi cosmiche. Leggi che determinano sempre un equilibrio, anche se non lo vediamo o comprendiamo.
Quello cha a noi può sembrare contrapposto risponde al principio di equilibrio.”?