La natura del Cristo è stata sempre oggetto di vaste argomentazioni da parte degli uomini. Anche in diversi incontri si è parlato di questo interessante argomento, alcune volte velando l’esposizione con un bel simbolismo di sublime effetto, altre volte invece ci si è trattenuti molto confusamente e imprecisamente su tale argomento.
Si ama pensare oggi che il corpo del Cristo fosse di una natura particolare, tanto è vero che si usa spesso l’espressione “il Cristo non lasciava ombra”. Questa osservazione si presta a due interpretazioni: l’una simbolica, l’altra letterale. Noi condividiamo la prima, cioè che Cristo non si servì mai del suo corpo per peccare; ma solleviamo alcune obbiezioni per la seconda.
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Perché il Cristo doveva avere una natura umana speciale? Forse perché Egli considerava la natura comune, della quale è formato il corpo fisico degli uomini, indegna? Dove è la umanità del Cristo? Forse perché Egli divinizzava tutto ciò che toccava? In tal caso sarebbe stato schiavo della sua divinità.
Si dice poi che Egli era completamente cosciente dell’Essere Suo e della Sua missione. Dove è la giustizia del Divino? Gli uomini sottostanti alla legge dell’oblio, Lui no, Lui conscio di se. Come potrebbero chiamarlo il Giusto?
Se Egli fosse stato precisamente cosciente della sua natura non sarebbe andato, dopo il battesimo, a digiunare per quaranta giorni nel deserto. Egli, sentendo, intendendo l’Essere Suo superiore, si ritirò in penitenza per analizzarsi. Se Egli fosse stato cosciente come poteva essere assalito dal dubbio? Perché noi sappiamo, i Vangeli ce lo dicono, che la Sua tentazione fu il dubbio.
In sostanza il Cristo ebbe natura umana e divina; negando una qualsiasi di queste nature si nega il sacrificio della redenzione. Se voi credete ciò che abbiamo contestato esaltate la Sua natura divina, ma negate la Sua natura umana. A voi lo svolgimento del quesito, per quanto concerne anche la Sua nascita.
Fonte: raccolta di brani sul Cristo del Cerchio Firenze 77 | Tutti i post del ciclo
Interessante, grazie.
Pensare all’umanità del Cristo, lo rende molto più vicino e suscita grande compassione.