La Legge che opera per effetto di questo Raggio è quella dell’attrazione, che collega, attira e tende a unire ogni cosa manifestata, dalle stelle agli atomi, dalle anime ai corpi. Simbolo di questo Raggio è la Croce, sia nel significato d’unione tra lo Spirito e la Materia, sia in tutti gli altri sensi mistici, religiosi, simbolici, che sono noti.
Il Centro o Chakra del corpo eterico, che è il punto d’appoggio della particolare forza e qualità del Secondo Raggio, è il Centro del Cuore o Anahata.
L’organo d’azione del Secondo Raggio è la Parola, il Verbo; il suo strumento di percezione o senso, è l’udito.
[Perché ci occupiamo dei sette raggi? Il Sentiero è una via contemplativa, non esoterica, tantomeno a prevalenza cognitiva. A noi sembra che i sette raggi non siano altro che gli archetipi permanenti di cui parla il Cerchio Ifior, dall’insegnamento del quale abbiamo attinto per dare forma al nostro paradigma.
Alcune conoscenze esoteriche sono per noi un modo per interpretare il reale, ma la nostra via è profondamente unitaria, focalizzata sul sentire e tesa a cogliere e a vivere l’Essenza del Reale attraverso la contemplazione.]
Le manifestazioni umane del Secondo Raggio si possono facilmente dedurre dalle qualità essenziali. Dall’Amore, dalla tendenza all’unione, all’inclusività e all’universalità, derivano nell’uomo il desiderio di avere, di possedere, di includere in senso egoistico e accaparratore; la paura della solitudine, dell’isolamento, della mancanza di ciò che si ritiene necessario; la brama di benessere materiale, l’amore fisico ed emotivo, l’istinto gregario.
La tendenza a sapere, unita a quella inclusiva può dar luogo a un eccessivo interesse ai particolari, ai fatti, allo studio, all’erudizione divenuti fine a se stessi. Inoltre il vedere troppi lati di una questione può portare all’indecisione, e, quindi all’inazione. Invece, l’Amore della Sapienza nel suo aspetto superiore, porta alla rivelazione della Luce e alla vera Illuminazione, e poi alla retta Parola, che sa trasmettere agli altri quella Luce.
Altro carattere personale del Secondo Raggio è la sensibilità, che, se eccessiva e non dominata, può essere fonte di sofferenze e difficoltà, ma che, quando venga saggiamente disciplinata e diretta, dà la conoscenza e la comprensione dell’anima altrui, si trasmuta in intuizione e immedesimazione.
Le attività nelle quali le qualità del Secondo Raggio possono trovare il migliore impiego sono il sacerdozio, soprattutto sotto la forma di cura delle anime, l’insegnamento, l’educazione, ogni forma di assistenza filantropica e sociale. Inoltre associate, come spesso sono, con quelle di altri Raggi, ogni genere di attività costruttiva e creativa.
L’articolo è interessante e chiaro nell’esposizione.