La religione Brahamanica, la più grande delle Ariane, ha in sé chiaramente espresso il concetto di Dio inteso come unica esistenza eterna; similmente la Trinità (Trimurti).
La legge di evoluzione e quella di reincarnazione ne fanno parte integrante e sono espresse e insegnate exotericamente come in nessuna altra religione. Non v’è bisogno quindi di citare i testi sacri se non per riconoscerne la bellezza e la dovizia morale, né v’è bisogno di mostrare l’identicità dei principi di questa religione con il nostro insegnamento.
Leggiamo insieme alcuni brani della Mundaka Upanishad e assieme ne converremo: “L’intelletto purificato dalla conoscenza, conosce e contempla Brahama. Chi conosce Brahama diviene Brahama”.
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E in altro testo: “Oltre gli Universi, Brahama, l’Eterno, l’Indivisibile, l’Immutabile, nascosto a tutti gli esseri inversamente alla loro evoluzione, il Signore, conoscendo il quale, si diviene immortali, l’unico respiro di tutti i mondi, l’Eterno Giovane, l’Anziano, l’anima dei mondi che è chiamato non nato, che è chiamato Eterno”.
Notando la cristallina chiarezza e veridicità di questi testi, viene fatto di pensare che gli appartenenti a questa religione siano fra i più illuminati ed evoluti; ma se il popolo non ha compreso questa cristallina bellezza ed ha travisato la verità da trasformarla in superstizione e divenire fanatico, non dobbiamo meravigliarci; questo avviene anche in Occidente, anzi mentre i Santoni Indù cercano di illuminare le menti dei fedeli, non altrettanto si può dire di certe autorità religiose d’Occidente. La chiara esposizione della verità non è determinante per l’individuo se non al fine di farlo capire, comprendere e assimilare, ovverosia evolvere. Yogananda, 19 marzo 1954
Fonte: raccolta di brani sul Cristo del Cerchio Firenze 77 | Tutti i post del ciclo
Mi imbarazza un po’ ammettere che non conoscevo questa religione… grazie.
Come tutte le religioni, contenute nell’Uno, portano all’Uno.
Conoscere, capire, comprendere, assimilare ed evolvere nel sentire un’unica esistenza eterna.