Il Cristo secondo il Cerchio Firenze 77/24: il Buddismo

La religione buddista è divisa in molte sette perché è molto difficile conservare l’essenza delle antiche credenze. Se non esistesse questa difficoltà, il Maestro Buddha non sarebbe disceso fra noi.

Egli era un Indù e non venne per fondare una nuova religione, ma accettando tutti gli insegnamenti fondamentali del Brahmanesimo, lo purificò, scartò ignoranti aggiunte in modo che l’antica sapienza rifulgesse della sua vera luce. Benché molte siano le sette buddiste, tutte però concepiscono Dio come Assoluto. Nella religione Buddista è ritenuto essere importante che alle creature, ai discepoli, sia bene insegnato. Infatti Buddha dice: “Quelle creature alle quali sia stato bene insegnata la legge e da esse sia stata bene assimilata, possono raggiungere l’altra riva dell’esteso mare delle nascite e delle morti, tanto difficile da attraversare”.

La Trinità non è insegnata così unanimemente, ma questo dipende da una degenerazione e non  dall’insegnamento di Buddha. Invece reincarnazione, evoluzione, legge di causa ed effetto sono la base fondamentale di tutto il Buddismo.

Per illustrare ciò basterà citare pochi passi: “Un [Buddha] è un illuminato che ha posto termine alla ruota delle nascite e delle morti. L’individuo saggio, con l’amore, la virtù, la purezza, si rende immune da ogni attacco. Coloro che serbano rancore contro quelli che serbano rancore, non possono essere puri. Invece colui che non serba rancore, placa quelli che odiano e siccome l’odio porta alle più grandi miserie del mondo, il saggio, vero dispensiere di ricchezza, non può odiare. Vincere la falsità con la schiettezza”. Ed è sottinteso che quel vincere della citazione non sta per “reprimere”, ma per “far cessare d’esistere, d’avere dominio in te”.

Buddha, come gli altri Maestri, ha portato la verità e gli uomini l’hanno travisata. Vuoi sapere, fratello caro, chi insegna la verità? Vai per esclusione, comincia a scartare colui che crede di essere il solo a professarla, perché chi conosce la Realtà sa che Essa non ha bisogno né di difensori, né di imbonitori. Quando un tuo fratello è pronto a riceverla, puoi anche celarla, ma egli la troverà e la riconoscerà sicuramente. Fratello Orientale, 19 marzo 1954

Fonte: raccolta di brani sul Cristo del Cerchio Firenze 77 | Tutti i post del ciclo

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