Questa sera voi avete parlato dei “talenti”. Vi sembra strano che sia scritto nel Vangelo di Matteo: “A chi ha sarà dato in sovrabbondanza, a chi non ha sarà tolto anche quel poco che ha”.
Vi sono delle creature le quali hanno qualcosa; questo qualcosa può essere una disponibilità finanziaria, come può essere invece una dote morale o una dote mentale. Facciamo l’esempio di una creatura la quale sappia ben scrivere e comporre: ha questa dote. Se la creatura ha questa dote, l’ha per una sua meta raggiunta. Possiamo dire, sotto un certo aspetto, per un suo buon karma, mi seguite? Questa creatura nella vita fa buon uso della sua dote, cioè scrive qualcosa che possa essere di aiuto, di utilità ai suoi fratelli: questa creatura ha ben impiegato i talenti che le sono stati dati.
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Poniamo invece il caso di una creatura la quale abbia la stessa dote, ma si lasci cogliere dalla pigrizia e non adoperi ciò che le è stato dato; questa creatura esaurirà il suo buon karma e non si creerà nuovi buoni karma in modo che a questa creatura viene tolto anche quello che ha, nel senso che non essendo stata attiva, non avendo fatto fruttare i suoi talenti, nella incarnazione successiva dovrà scontare l’effetto di questa sua azione rimossa, e cioè del ristagno. Questa creatura dovrà rompere le proprie cristallizzazioni e cominciare nuovamente. In questo senso va inteso: “A chi ha sarà dato, e a chi non ha sarà tolto quel poco che ha”. Kempis, ciclo 1957 – 1958
Riportiamoci alla parabola dei talenti: a taluno fu dato un talento, ad altri furono dati più talenti; ma a ognuno di loro fu data appunto la possibilità di impiegare questi talenti. Con questo vogliamo dire che se anche la libertà di arbitrio relativa di una creatura è poca rispetto a quella che invece ha un’altra creatura, entrambe possono scegliere e sono poste nella vita, di fronte a dover scegliere, a dover risolvere situazioni in un modo piuttosto che in un altro. Dali, ciclo 1957 – 1958
Fonte: raccolta di brani sul Cristo del Cerchio Firenze 77 | Tutti i post del ciclo
Buono a sapersi
Sì è così.