D – Se la consacrazione fu il primo atto del Cristo, ne ha fatti altri, e quali?
La prima consacrazione fu compiuta dal Cristo, questo intendevamo, e si ripete ormai da secoli.
D – Voi ci avete parlato della predica nel Tempio, la disputa con i Dottori e molto altro: erano state azioni proprie del Cristo, e quindi non sapevo come intendere questo “primo atto” del Cristo.
In questo senso che ora ho spiegato. Molto probabilmente non sono stato chiaro nell’esporre, ma comunque il senso è questo. È un atto veramente e propriamente magico quello della consacrazione, ma voi sapete che ve ne sono stati altri, altri che forse sono passati inosservati, ma dei quali appunto rimangono delle tracce. Proprio a te, figlio R., ebbi occasione di ricordare quella guarigione del muto, è vero?
D – Non me ne ricordo. Si parlò della resurrezione di Lazzaro…
Della resurrezione di Lazzaro e delle guarigioni del muto e della adultera. Ricordi quei segni che furono fatti in terra dal Cristo mentre il popolo inferocito aspettava la sua risposta? Dice il Vangelo che il Cristo si chinò a terra e cominciò a fare dei segni sulla sabbia. Questo per coloro che non hanno alcuna conoscenza di pratiche occulte può sembrare uno strano gesto da parte del Cristo, invece aveva una enorme importanza.
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D – Scusa, e l’importanza di spezzare il pane? “E lo riconobbero nello spezzare il pane”. Ebbe un modo speciale di spezzare il pane?
Non era solo nello spezzare, anche nel benedire; ma il Vangelo riporta “nello spezzare” perché effettivamente dicendo “nello spezzare” si ricorda in particolar modo l’ultima cena. Il semplice gesto del benedire fu ripetuto dal Cristo diverse volte e quindi, proprio si vuol far riferimento a quella particolare volta, l’ultima cena, quando il Cristo spezzò il pane.
D – Scusa, questi segni che Cristo ha fatto in terra, che cosa erano?
Erano dei segni particolari che servirono al Cristo per concentrarsi. Perché tu puoi immaginare che una semplice risposta: “Chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra”, benché profonda, benché bellissima, non può avere il potere di calmare una folla inferocita; e quindi attraverso a dei segni il Cristo si concentrò, compì veramente e propriamente una pratica occulta.
D – Se puoi parlarci dei veicoli più sottili oltre la coscienza, e qual’è il veicolo che una determinata filosofia chiama “il principio del Cristo”.
Non credo che per il momento sia di importanza capitale parlare di questi veicoli oltre la coscienza. Accontentiamoci di sapere che esiste il veicolo della coscienza. Il principio, il veicolo del Cristo, o come è chiamato diversamente da altre filosofie e religioni, è il veicolo dell’amore fraterno, è la più alta, come possiamo dire?, stratificazione della coscienza, quella che si forma per ultima e che è la più vicina allo spirito [unitario], se così vogliamo dire.
Ed è appunto il Cristo che, non solo nella ultima incarnazione da voi conosciuta, ma sempre nelle razze che si sono susseguite nel pianeta Terra, è il Cristo che a un determinato periodo della evoluzione di queste razze, ha portato l’inizio dell’amor fraterno, così come è stato per la vostra razza, come è stato quando si è incarnato come Krishna, sempre al momento opportuno si è incarnato, si è fatto uomo ed ha portato questo nuovo insegnamento di amor fraterno e di azione nell’amor fraterno.
Parlando delle Guide dei grandi Cicli Storici viene fatta questa domanda: a questi sovrintende sempre il Cristo, però?
Sì, il Cristo è il Signore della Terra. Dali, 13 Gennaio 1962
Fonte: raccolta di brani sul Cristo del Cerchio Firenze 77 | Tutti i post del ciclo
Grazie.