D – Chiediamo se è esatto che l’insegnamento di Cristo agli Apostoli continuò per 40 giorni dopo il suo trapasso, e se vi è un rapporto simbolico con i 40 giorni vissuti da Cristo in meditazione nel deserto.
La Chiesa ci dice che il giorno della Pentecoste celebra la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli il 50° giorno dalla morte di Cristo e l’inizio della sua Chiesa. Come possiamo intendere questa “discesa dello Spirito Santo” in quel dato giorno?
Rileggendo i Vangeli salta subito agli occhi una intenzione degli autori: quella di scoprire e confermare che il Cristo era il Messia annunciato dalle Scritture; non solo, ma l’intenzione di mettere in relazione i fatti preannunciati dalla Bibbia con quelli accaduti nella vita del Cristo.
Così anche per questi fatti che hanno dato avvio alla domanda, noi dobbiamo vedere l’intenzione dei primi cristiani di collegare certi numeri, certi avvenimenti biblici, con certi altri avvenimenti della cristianità. E alcuni di questi avvenimenti biblici hanno un significato simbolico ben preciso.
- Eremo dal silenzio, tutti i post dei siti
- Le basi del Sentiero contemplativo
- Un nuovo monachesimo per i senza religione del terzo millennio
- Libro: ‘Il Sentiero contemplativo a dorso di somaro’
- Libro: ‘Come la coscienza genera la realtà personale‘
I 40 anni nel deserto corrispondono a un periodo di tempo; il 4 voi sapete che è il numero del tempo e, cabalisticamente, gli zeri accanto ai numeri fondamentali, stanno a significare dei tempi finiti e limitati. Così i 40 anni di peregrinaggio nel deserto del popolo ebreo volevano significare, simbolizzare il periodo temporale durante il quale l’individualità umana evolve. Perché la storia del popolo ebreo, così come la si legge nella Bibbia, simbolizza né più né meno la storia dell’anima umana, dove “la terra promessa” non sarebbe altro che l’evoluzione raggiunta, la vera patria dell’individuo umano, i piani spirituali.
E quindi, prima di giungere a questa terra promessa, a questi piani spirituali, la libertà dalla schiavitù e via dicendo, il liberarsi dal regno della schiavitù là dove non esiste il libero arbitrio, dai regni inferiori: il minerale, il vegetale e l’animale, liberarsi da questi regni, attraverso il tempo finito come uomini, fino a giungere alla “terra promessa”, ai piani spirituali. A grandi linee è tracciata, appunto, la storia dell’anima umana, della umanità.
E i 40 giorni nel deserto del Cristo, altrettanto vogliono significare questo: il rituffarsi del Cristo nel tempo umano per la sua missione e rituffarsi da uomo, non solo da Dio; cioè vivere e sopportare tutti quelli che sono i crismi dell’uomo, tutte quelle che sono le difficoltà e gli impedimenti, i 40 giorni nel deserto. E i 40 giorni prima della Ascensione in cielo non sono altro che un altro numero simbolico: cioè prima che il Cristo torni in seno al Padre, avendo compiuto fino all’ultimo la sua missione, dovrà trascorrere il tempo umano.
Altrettanto dicasi della Pentecoste dove il numero 50 sta a simbolizzare una “ispirazione” perché, come sapete, il 5 cabalisticamente, secondo appunto la Cabala, significa proprio ciò che viene all’uomo dall’alto; così può essere il lampo della intuizione come l’ispirazione; può essere la “rivelazione”. Ha questo significato, significato che va, come ho detto prima, dalla intuizione alla ispirazione alla rivelazione. Voi vedete che questo significato si addice benissimo alla discesa dello Spirito Santo e così, secondo una idea, un principio della prima cristianità, gli apostoli sarebbero stati degli “ispirati” e lo Spirito Santo, appunto, avrebbe portato questa ispirazione. Dali, 24 Febbraio 1962
Fonte: raccolta di brani sul Cristo del Cerchio Firenze 77 | Tutti i post del ciclo
Sarebbe interessante capire come nasce la cabala, perché aiuta la comprensione dei testi. Evidentemente un codice che è stato ispirato dall’alto.
Posfo dire poco, perché la numerologia non è nei miei interessi, lo e6 invece il messaggio del Cristo