Il Cristo secondo il CF 77/73: il giudizio universale

D – Come dobbiamo intendere, nel suo vero significato, il “Giudizio Universale”?

Cristo non ha parlato del Giudizio Universale, della resurrezione della carne alla fine dei tempi, ma la resurrezione era la reincarnazione, la quale non fu compresa bene dagli Ebrei in quanto non era una verità familiare alla loro religione. Per questo inizialmente, la verità della reincarnazione, in parte tenuta nascosta, e dai pochi che ne erano a conoscenza forse non ben compresa, portò a questa alterazione, a questo frainteso del Giudizio Universale, della resurrezione al termine del tempo.

Ed ecco che allora si accomunò quella che era stata una verità portata dai più lontani tempi (la reincarnazione, ndr), con questa della resurrezione della carne, ed ecco il Giudizio, cioè ecco la figura di Dio che, in qualche modo, al momento della resurrezione della carne, giudica gli uomini, condannando i cattivi e premiando i buoni. Ma oltre questa resurrezione esiste la verità di un giudizio o di una cernita che in qualche modo venga fatta al termine del tempo.

Noi abbiamo visto che non è che il tempo finisca così come la vostra religione insegna. Cioè abbiamo visto che tutte le volte che una verità viene proclamata l’uomo rinasce; ma coloro che segnano il passo, coloro che non seguono il ritmo naturale della evoluzione generale, possono essere forse condannati? Non esattamente, però possono essere, come dire?, separati dagli altri.

Si hanno così casi in cui creature abbandonano la razza a cui appartengono (la razza intesa come scaglione di anime) per riportarsi, o essere riportate, a una razza meno evoluta. E questo perché? (Non sono molto frequenti questi casi) Proprio perché quelle creature hanno bisogno di un ambiente a loro favorevole per l’evoluzione. E l’ambiente, la razza originaria alla quale appartenevano, non può più dar loro quelle esperienze delle quali esse necessitano.

Ecco quindi che nella verità del “Giudizio Universale” sono simbolizzate, o si possono trovare, due verità. Quella della rinascita, del rinnovamento dell’intimo dell’uomo che dal cadavere (?, ndr) passa a una vita allorché viene proclamata la Verità, e quella della cernita, se così vogliamo chiamarla, degli individui i quali non hanno seguito il ritmo naturale della evoluzione nella razza alla quale appartenevano.

D – Ma sono loro stessi a giudicarsi?

È una cosa automatica. Automatica nel senso che ciascuno viene attirato dall’ambiente che più a lui si confà, che più a lui è naturale; e quindi una entità è sempre riportata, per una legge cosmica, all’ambiente a essa favorevole. Poiché l’ambiente favorevole a quelle entità non si realizzerà più in seno alla razza alla quale appartenevano, ma in seno a un’altra razza meno evoluta, ecco che quella entità viene attratta in seno all’altra razza.

D – Ma questo ha qualche analogia con quello che voi ci spiegaste della Apocalisse: “Coloro che saranno fuori del sagrato…”

Certamente, vi sono moltissime analogie. E oltre a questa vi è un’altra verità espressa nel Vangelo, ed è quando il Cristo parla dei tralci della vite che non hanno dato frutto; è una cosa alla quale io vi invito a meditare perché nasconde un’altra verità della quale non vi abbiamo mai parlato espressamente. (Si veda Gv. 15, 1-8, ndr). Dali, 7 aprile 1962

Quando gli antichi cristiani sentirono parlare di reincarnazione e rinascita, coloro che avevano udito parlare di questa verità del rinnovamento e della rinascita, e che conoscevano il suo simbolismo – come essa viene raffigurata e simbolizzata (nei Tarocchi) – fusero le due idee.
A poco a poco, anziché reincarnazione, si chiamò “resurrezione della carne” e “giudizio” dalla figura dell’Angelo che suona la tromba e dei corpi che si rialzano da cadaveri. Dali, 28 Aprile 1962

Fonte: raccolta di brani sul Cristo del Cerchio Firenze 77 | Tutti i post del ciclo

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Catia Belacchi

Gesù era un apocalicco, come tutte le persone del suo tempo e di giudizio finale ha parlato: “verranno gettati nella Geenna” dove sarà pianto e stridor di denti ” cito a memoria.
È probabile che reincarnazione sia stata trasformata in resurrezione della carne, ma questa trasformazione lessicale non porta necessariamente al Giudizio in quanto la reincarnazione è rinascita della carne come corpo fisico e corpi sottili.
Per quanto concerne il regresso di un individuo ad una razza precedente, significherebbe che tutta la individualità dovrebbe regredire e questo mi sembra molto strano.
Una individualità che, nel divenire, ha conseguito un certo tasso di sentire, blocca questo sentire al punto da retrocedere?
Non mi torna. È la prima volta che le Guide si esprimono in tal senso.
Mai letto prima.

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