Ciò che esiste è generato dagli esseri [CF77-Fr25]

[Sommario AI] La percezione crea i mondi. L’esistenza del Big Bang è messa in discussione: la sua “prova” (la radiazione cosmica) è una creazione basata su rapporti causali costanti assunti dall’uomo, non una prova oggettiva. L’esistenza è legata al sentire.

La materia non è creata dal nulla, ma la percezione la modella dando forma alla materia divina indifferenziata preesistente. Le leggi osservate sono una conseguenza della percezione successiva, non la realtà ultima.
L’uomo crea delle leggi osservando rapporti costanti tra eventi successivi (es. alba e tramonto), ma questa è una visione limitata.
Comprendere questi concetti permette di indirizzare meglio la propria vita, dando valore a realtà che trascendono la percezione sensoriale grossolana e aprendo a una vita più piena. [/S]

Fonte: Il libro di François, Cerchio Firenze 77Come si concilia I’insegnamento dei maestri – secondo cui è il sentire che crea i mondi della percezione – con le leggi della chimica e della fisica secondo le quali il mondo, la natura, esistono al di fuori degli esseri?

La domanda completa che tu fai è questa: tu, dato come solo essere nell’universo, percepisci nel tempo/uno un certo oggetto inanimato, e nel tempo/due lo percepisci nuovamente e lo vedi diverso. Siccome questo oggetto, nell’intervallo di tempo che per te è intercorso tra il tempo/1 e il tempo/2, non è stato percepito da nessun altro essere, allora l’oggetto, in quell’intervallo di tempo, non è esistito; eppure tu lo vedi diverso. In che modo si può conciliare questo, che dicono i maestri, con le leggi della chimica, della fisica? Ci sono dei salti? Non funziona tutto per sfumature?

Ecco: se la percezione è costante, allora l’unità di mutazione è piccola, breve, per cui si hanno le sfumature. Ma quando la percezione non è costante, la distanza fra la prima e la seconda percezione diventa importante perché, nel mezzo, vi sono stati molti altri sentire, i quali sono stati altrettanti colpi a vuoto rispetto a quell’oggetto; e quando tu, diciamo, lo incontri nuovamente, il potere creativo del sentire è diverso, non hai seguito l’oggetto per sfumature; per cui lo vedi, lo crei, con un potere maggiore. Da qui, il salto.

Questo vi dice che le leggi della materia non sono assolutamente quelle che comunemente si immagina. Si diceva, parlando un’altra volta dell’origine del cosmo e della teoria prevalente, secondo la quale vi sarebbe stato il famoso Big Bang iniziale, che non c’è la prova che questo Big Bang sia avvenuto. O meglio, il Big Bang sarebbe avvenuto in quanto, ascoltando i rumori cosmici, si sente ancora la radiazione del rumore iniziale; e questa, per la scienza, sarebbe la prova inconfutabile che c’è stata l’esplosione iniziale. Ma questa è solo una creazione, che nasce dall’abitudine dell’uomo a considerare costanti certi rapporti, mettendo in relazione cause ed effetti considerati nell’ambiente fisico. Ma, ripeto, non c’è la prova che il fatto realmente sia avvenuto. E in effetti, non c’è stato. Perché non poteva, nel momento in cui sarebbe avvenuta l’esplosione, esserci qualcuno a sentirla, e siccome l’esplosione non sentiva in sé, non è esistita, in quanto, come sapete, esiste solo ciò che sente o è sentito.

La materia ha un suo andamento, e l’uomo ne deduce che cosi è nata, da quella esplosione iniziale. Io non vorrei ripetermi, ma c’è una difficoltà, proprio per la realtà nella quale si vive da incarnati, a capire come non possa esistere un ambiente che non sia creato dagli esseri, dagli individui; come questo ambiente non esista oggettivamente ma, al tempo stesso, appaia come oggettivo.

In un primo momento voi avete pensato, quando i maestri dicevano che il piano fisico è creato da coloro che lo percepiscono, che fosse una sorta di emanazione dell’individuo, è vero?, il quale Io creasse. Riportandoci all’esempio del film, gli stessi maestri dissero che, osservandolo, voi restate commossi dall’azione del film, se è un’azione commovente; ma, pensateci bene, aggiunsero: «L’azione è commovente in sé, e quindi il sentire è di commozione, oppure è l’inverso, cioè è il sentire di commozione che crea sullo schermo l’avvenimento commovente?».

Allora voi pensavate che tutto fosse una creazione del sentire, per cui tutto è estremamente soggettivo. Non è cosi, invece. II fatto di percepire, di vedere questa divina materia indifferenziata in se stessa, il percepirla con delle limitazioni, la trasforma in una sorta di ambiente.

E siccome la si percepisce in successione, ne derivano degli avvenimenti che si interpretano come leggi. Ma le vere leggi sono al di là. Come i maestri dicevano nelle prime lezioni sui fotogrammi, le leggi che si possono osservare attraverso lo spettacolo del susseguirsi delle situazioni cosmiche, cioè dei fotogrammi, stanno al di là dei fotogrammi stessi, sono ben diverse.

C’è questo errore di parallasse dell’individuo, che discende dal potere di sintesi della mente, ed è di percepire le situazioni cosmiche nel senso di legare l’uno all’altro gli avvenimenti in rapporti costanti; e siccome, in genere, questi avvenimenti dell’ambiente fisico sono successivi – diciamo che all’alba segue il tramonto ecco che l’uomo ne trae una legge, che voi ne fate una legge. La cosa dovrebbe invece essere vista con una visione più ampia.

Naturalmente queste cose vi sono dette per meglio capire e intendere la verità, sempre in funzione del fatto che, conoscendo e comprendendo, si può meglio indirizzare la propria vita, si può meglio convincersi ad avere un tipo di vita del tutto diverso da quello che normalmente si avrebbe nell’ignoranza. Per ignoranza si sarebbe portati a vivere in senso materiale, strettamente esteriore, e con questo non intendo dire che i materialisti vivano peggio di certi spiritualisti; si sarebbe portati, diciamo, a vivere solo grossolanamente; mentre, conoscendo, si capisce, poco a poco, che vi sono dei valori che vanno al di là dei sensi, e che questi valori sono molto più importanti.

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