[Sommario AI] La mente è una struttura concettuale, non la vita stessa; la vita la nega, mentre la mente rifiuta di riconoscerla.
La mente crea un’identità separata e costruisce una realtà illusoria attraverso concetti, giudizi e interpretazioni, negando la realtà della disconnessione.
La Via della Conoscenza mette in crisi questo mondo mentale, smascherando le pratiche ripetitive e le difese contro l’imprevedibilità.
La Via della Conoscenza non è un percorso di trasformazione o accumulo, ma uno svuotamento del mentale attraverso paradossi e negazioni dell’assurdo.
Il labirinto è la mente stessa, con le sue domande e risposte insoddisfacenti; non c’è uscita, solo la perdita delle illusioni di progresso.
Non si troveranno conferme sull’identità o sul percorso, ma solo la consapevolezza di essere vuoti e di avere un velo tra sé e la completezza già presente. [/S]
Fonte: Via della conoscenza, comunicazioni fondanti riviste e aggiornate nel 2024.
Un partecipante: Penso che la mente faccia parte della vita; la via della Conoscenza ci ha mostrato una diversa prospettiva per guardarla. Ma come si fa a escluderla dalla vita? Quello che ci avete proposto in questi incontri si è rivelato una sorta di labirinto che ha, come effetto, quello di rafforzare la mente per cercare di sbrogliare la matassa. Un labirinto nel quale si “tira a indovinare”, perché non ci sono certezze né sul dove siamo, né sul dove andiamo, né su chi siamo.
Una voce: Sono stati espressi due concetti nella tua domanda. Il primo sostiene che la mente faccia parte della vita e il secondo descrive la via della Conoscenza come un labirinto che rischia di rafforzare il ruolo della mente.
Attento, quella che tu chiami mente è soltanto una struttura concettuale, non è la vita; e la vita non fa che negarla, mentre la mente continua a non riconoscere la vita. Questo perché voi stessi avete trasformato quella che chiamate mente in una struttura che contiene unicamente concetti e che vi serve per rafforzare la centralità della vostra identità, cioè la separatività del vostro “io” duale, che non è la naturale dualità che si basa sul semplice riconoscere sé e altro da sé.
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Per farvi comprendere come avete trasformato la mente rispetto alle sue funzioni naturali, possiamo parlare di una struttura di complessi meccanismi che, partendo da assunti generalmente condivisi, vi fa agire in modo ripetitivo, anche se può riaggiustarsi quando incontra ostacoli che non riesce a riaggiustare. Di fronte a situazioni che rappresentano una minaccia per il suo complesso sistema d’ordine, e mettono a rischio l’identità che avete creato, si mette in moto un sistema di filtraggio che è una difesa di fronte all’imprevedibilità che temete.
Nell’identificarsi in quella struttura, ognuno elabora poi diversi modi di stare nella vita in relazione con gli altri esseri e di fronte agli accadimenti che incontra sul proprio cammino, poiché la vostra struttura mentale è la parte occulta di processi che negano la realtà e che creano l’illusorietà, attraverso la quale costruite la vostra non-realtà. Ecco perché la vita non è assimilabile al vostro elaborato mentale, essendo oltre il mentale ed è oltre l’identità che vi costruite come separatività che poi diventa una prigione.
Compito della via della Conoscenza è la messa in crisi del vostro mondo mentale basato su un complicato e articolato marchingegno, dove si depositano strati di incrostazioni che si formano attraverso i concetti, i giudizi, le interpretazioni e i luoghi comuni che utilizzate per dare un senso al non-senso; ma anche attraverso le vostre continue connessioni che costruite per non incontrare la realtà che è disconnessione dentro e fuori di voi. Il contro-processo mette allo scoperto queste vostre pratiche che continuano a ripetersi poiché vengono occultate.
Nella via della Conoscenza viene messo sistematicamente in crisi il vostro tentativo di dar vita interiormente a un’ideale globalità armonica e coerente, negandovi la realtà di disconnessione nei pensieri, nelle emozioni e nei comportamenti, ma anche nel mondo che vi circonda.
La rivoluzione concettuale che stiamo portando avanti qui con voi è aspra e spesso incomprensibile, anche se può apparirvi a volte affascinante e interessante, spesso addirittura “arricchente” il vostro cammino evolutivo, pur rimanendo soventemente assurda, ma anche “irraggiungibile” perché volete creare una meta anche della via della Conoscenza, che è la negazione di tutte le mete.
La vita scorre accanto a voi, in un quotidiano di piccoli fatti, ma non viene riconosciuta perché il vostro sguardo è puntato sui bisogni del vostro “io”, che vi occultano la realtà dell’effimero, dell’impermanenza e della disconnessione, poiché la vita per voi è una continuità di connessioni e una ricerca di solidità. Eppure la realtà vi presenta in continuazione il susseguirsi di un frammento dopo frammento, che sono costanti solo nel loro nascere e poi morire.
Nella domanda posta all’inizio si parla di un labirinto come immagine della via della Conoscenza, ma il labirinto è il vostro mondo mentale, dove si affollano immagini, interpretazioni, domande e risposte che producono in voi disorientamento, insoddisfazione e ricerca di altre domande ancora, e poi ancora, poiché le risposte che trovate presto vi deludono. La via della Conoscenza segue passo passo i vostri labirinti mentali, e lì può creare un vuoto, però diventa per voi un labirinto quando pretendete di dominarla o di arginarla costruendo barriere concettuali, e poi pretendendo di ridurre a voi la realtà che è – e resta – unicamente mistero.
Dal vostro labirinto mentale non c’è alcuna uscita, c’è solo la perdita di tutto quello che vi siete illusi di avere scoperto e acquisito in quello che chiamate un cammino evolutivo. Perché il contro-processo della via della Conoscenza non è un processo per la vostra trasformazione, e nemmeno una possibilità di acquisizione o di accumulo di contenuti per arrivare a comprendere la realtà. Qui incontrate la continua messa in crisi e lo svuotamento del vostro mondo mentale, attraverso paradossi, provocazioni e ripetute negazioni in cui domina l’assurdo. Ed ecco perché la vivete come un labirinto.
Ciascuno di voi ambisce a “liberarsi” della mente per diventare colui che sa narrare ad altri del proprio progresso evolutivo e della vita. E pertanto restate qui, facendo i conti con continue provocazioni che non hanno alcuno scopo: né quello di portarvi a raggiungere la comprensione ultima, né di rendervi protagonisti di un vostro miglioramento interiore. Qui c’è solo la possibilità di scontrarvi con ciò che vi toglie di mezzo, che vi svuota e vi denuda mostrandovi l’insignificanza di tutto quello a cui date valore. Ed ecco perché nella via della Conoscenza vi sembra di essere una preda che si dibatte.
Da noi mai troverete le conferme che vorreste avere su chi siete, su dove siete e su dove andare. Eppure voi restate qui con noi perché cercate di ottenere una risposta che sia esauriente per quelle vostre tre domande. L’unica risposta è che nulla siete, non state andando da nessuna parte e che al vostro interno permane un velo fra voi e ciò che è già completo in sé. Perché è lì che siete e lì state, ma non lo comprendete.
“La vita non è asdimilabile al vostro elaborato mentale, essendo oltre il mentale ed oltre l’identità che vi costruite come separativita’.
Ti conosco come vera questa affermazione.
Grazie!
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