L’intenzione, il fondersi dei sentire, il tendere inesorabile all’Unità 2

Fino a quando il corpo akasico non è strutturato, la consapevolezza del sentire per evolvere nella sua auto consapevolezza ha necessità di rappresentarsi sui tre piani transitori: mentale, astrale, fisico. Grazie a quella triplice e simultanea proiezione, il sentire sente se stesso, diviene auto consapevole e avviene l’illusorio passaggio da un grado di consapevolezza a un altro.

Illusorio perché in realtà il sentire in tutta la sua estensione è già presente, ma non è auto consapevole e la vita e il vivere altro non sono che un divenire consapevoli di quella totalità di sentire che già è.

Prima che il corpo akasico sia lo specchio unitario del sentire, esso utilizza tre specchi parziali per definire se stesso e per comprendere l’allineamento che riesce a realizzare con la Vibrazione Prima: lo specchio/esperienza mentale, lo specchio/esperienza astrale, lo specchio/esperienza fisico.

Tre dimensioni diverse per qualità vibratoria e per densità di materie, tre densità in grado di dare forma alla complessità del sentire e alle sue dimensioni primarie: gradi basici di sentire creano scene fisiche, astrali, mentali basiche.
Attraverso le esperienze e le prime auto consapevolezze il sentire evolve, ovvero unità di sentire si fondono a unità di sentire e generano unità più complesse e più evolute: queste daranno luogo a scene mentali, astrali, fisiche più evolute.

Quando le unità di sentire avranno raggiunto tra loro un dato grado di fusione, e dunque di ampiezza e di struttura di sentire, genereranno una auto consapevolezza tale da non aver più necessità di sperimentarsi e divenire auto consapevoli per mezzo dei corpi e dei piani transitori: il corpo akasico sarà tale da sviluppare la necessaria auto consapevolezza della sua parziale unità con il Tutto Assoluto e dalla necessità dell’unità totale si farà condurre.

Questo discorso introduttivo per affermare che, nella illusorietà del divenire e della trasformazione, esiste una necessità, un bisogno esistenziale primo che è quello di fondersi al Tutto Assoluto.

È questa necessità che crea il senso del divenire, dello scorrere, del trasformarsi e non è una necessità di un soggetto ma è interna alla natura del sentire stesso che tende, perché così è programmato, verso un grado di sentire di un’ampiezza maggiore di quella posseduta, tende cioè alla fusione con sentire equipollenti ed è attraverso al principio dell’1+1=3 che avviene l’ampliamento del sentire per via fusionale.

Una esperienza generata da un grado di sentire 5, ad esempio, confermata e verificata dai risultati di altre esperienze di grado 5, genereranno un grado di sentire 6, più ampio e diverso dunque da quello attivo. Il grado 6 genererà scene e verifiche dalle quali scaturirà il grado 7.

Analogamente, un sentire individuale di grado 50, per esempio, si fonderà con un sentire individuale di grado equipollente dando origine a un sentire individuale terzo che supera il grado 50 di sentire precedente: il sentire terzo conterrà i sentire che si sono fusi ma sarà altro, per natura e per ampiezza.

Analogamente ancora, una individualità, che è già composta dal rilevante numero di fusioni appena descritto, si fonde con individualità equipollenti come affinità e ampiezza di sentire, generando una individualità terza che contiene e supera le due costituenti: così procedendo si creano isole akasiche – grandi o piccoli aggregati di individualità – le quali isole a loro volta si fondono, quando equipollenti, fino a giungere alla Coscienza Cosmica che potremmo assimilare a una grande unica individualità.

La Coscienza Cosmica non è la coscienza assoluta, ne è una componente: le Coscienze Cosmiche dei numerosi Cosmi (una per Cosmo), per fusione, genereranno la Coscienza Assoluta, il Sentire Assoluto, una dimensione che le contiene e le supera essendo altro.

Tutti i gradi di sentire esistono e sono il Sentire Assoluto, sono unità totale quanto potenziale processo, sono sentire a cui non manca niente e a cui non si può aggiungere niente e nel contempo sono il processo che ha condotto a questa assolutezza.
Il Sentire Assoluto è immutabile e contiene tutti i mutamenti.

Se si è compreso quanto fino a ora esposto, si potrà comprendere quanto andremo affermando nei post successivi: qui ci interessava mettere in evidenza una consapevolezza: l’intero divenire trae origine dalla natura stessa dell’Essere, è infatti l’Essere senza tempo che genera il mondo effimero del mutare e del trasformarsi: lo genera secondo leggi date, senza casualità e senza grazia e dono.

L’Essere contiene il divenire e questo, in virtù delle leggi che lo governano, tende all’Essere inesorabilmente, in Esso scomparendo. Tutti i piccoli processi propri del mentale, dell’astrale, del fisico hanno alla base questo macrosistema che vede al centro il Tutto Assoluto, dimensione unitaria e immobile che contiene in sé ogni processo e ogni trasformazione ed è oltre tutto questo.

Come sempre, il piccolo che vediamo e nel quale siamo immersi, ci narra del grande ordine: così in basso, così in alto.

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Kita-lu

Nella sua vastità, la comprensione della forma e dei processi che dall’unione dei sentire conducono all’Assoluto resta complessa, ma si dischiude progressivamente alla contemplazione attraverso la lettura del testo.

Catia Belacchi

Grazie per questo importante ripasso.

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