Gli appunti che seguono sono una discesa nel vuoto e del vuoto avranno i caratteri, dell’assenza che sorge dal perdere, dello scomparire affinché solo l’Essenza sia.
18. Oltre la preghiere, l’unione. Oltre l’unione, l’Essenza.
Forse l’Essenza non la si può indagare, si può esserla.
Essendola si dischiude come un fiore al mattino.
È oltre vuoto/pieno, oltre ogni categoria e oltre ogni conosciuto.
Qui sono giunto, posso contemplare ma non indagare contemplando.
Contemplare indagando è ancora un moto, un protendere che deve cessare: solo ascolto.
L’abisso vuoto è un aspetto di questa contemplazione dell’Essenza, la risultante di questa esperienza.
28.3.25
La serie di post di “Contemplazione quotidiana” che precede queste riflessioni sull’abisso.
Grazie, si apre l’ascolto nel profondo, mentre in superficie puoi leggere e studiare.
Grazie per questi contenuti cui non siamo pronti ma che ci attirano come una calamita.
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