Appunti sull’unità d’Essere e sull’abisso che segue 1

15. Di certo la creatività di una vita non è che l’espressione del principio di sentire che la genera, principio che non può che manifestarsi in mille maniere e che si traduce, nell’immagine di sé, come senso di essere e di esistere in quanto soggettività.

Ma il senso di essere e di esistere travalica la dimensione relativa e soggettiva e come è presente nelle forme di vita legate alla natura, così lo è anche in relazione alla Individualità: anch’Essa sente di essere e di esistere.

Rifletto frequentemente su questa vita così ricca di situazioni creative ora che sembra che di creativo non vi sia più niente, e mi chiedo se questo abisso di silenzio e di spazio vuoto altro non sia che il vuoto che contiene/è ogni pieno, la potenza (nel senza-tempo) che genera l’atto (nel tempo).

Ho consapevolmente alimentato l’esperienza e la consapevolezza dell’essere/esistere per trarne senso sui piani più diversi, quello soggettivo compreso? Probabilmente.
Oggi hanno senso esitere ed essere? No. La condizione attuale non ha interesse alcuno né per essere né per esistere, non c’è alcuna investigazione di questo. Associo questa condizione alla “fine delle domande” di cui parla la Via della Conoscenza. 20.3.25

La serie di post di “Contemplazione quotidiana” che precede queste riflessioni sull’abisso.

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Kita-lu

Grazie, si apre l’ascolto nel profondo, mentre in superficie puoi leggere e studiare.

Catia Belacchi

Grazie per questi contenuti cui non siamo pronti ma che ci attirano come una calamita.

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