Riepilogo del meccanismo di creazione-percezione [CF77-Fr32]

[Sommario AI] La realtà fisica non è oggettiva, ma un prodotto della percezione sensoriale (cinque sensi), quindi varia a seconda degli organi sensoriali di chi la percepisce.

La percezione della “sostanza divina” attraverso i sensi crea la dimensione fisica, ma questa non è una proiezione onirica individuale, bensì un’esperienza condivisa in quanto i sensi sono simili in tutti gli individui.
Il rischio di fraintendimento è passare dall’idea di un mondo oggettivo all’estremo opposto, credendo che la realtà sia puramente soggettiva e onirica.

Fonte: Il libro di François, Cerchio Firenze 77 […] Allora, il mondo fisico, che è ritenuto oggettivo, cioè esistente per se stesso – in quanto visto in maniera univoca da tutti gli uomini sia pure con lievi mutazioni e parametri soggettivi – in effetti non esiste in se stesso, ma è il prodotto della percezione che avviene attraverso i cinque sensi.

Se vi fosse un essere con più di cinque sensi, l’immagine che egli avrebbe della realtà sarebbe del tutto diversa. Basta pensare ai non vedenti. Ne deriva una percezione e una concezione della realtà completamente diversa da quella che ha l’uomo con i suoi tradizionali cinque sensi.

Questo discorso dei maestri è un passaggio essenziale per esporre ulteriormente l’insegnamento di quella che è la verità. Naturalmente, chi è all’oscuro di queste cose si trova di fronte all’impatto della perplessità. Dal pensare che la realtà fisica sia oggettivamente esistente, cioè al di là dei soggetti percepenti, al pensare invece che la realtà esiste in funzione dei soggetti percepenti, c’è una sfumatura di passaggi e facilmente chi si trova di fronte questi concetti passa da un estremo all’altro: se prima credeva che il mondo fisico fosse oggettivo ed esistesse al di là dei soggetti percepenti, nel sentire poi le precisazioni dei maestri, finisce per credere che qua non esiste più niente e che ognuno si crea un suo mondo onirico. Ecco, questo è il pericolo e l’errore nel quale facilmente si può incorrere.

Ora, ripeto per l’ennesima volta, il discorso che il mondo fisico non è oggettivo sta a significare che cosi è, come voi Io vedete, perché voi percepite qualcosa – che in se stesso è indifferenziato grazie alle limitazioni che sono i vostri cinque sensi.

Allora, il percepire la sostanza divina di cui è composto il Tutto, la divina sostanza spirito, la sostanza prima, lo spirito indiversificato – potete chiamarla come volete – il percepire questa sostanza per mezzo dei cinque sensi fa si che da questa sostanza, nella percezione, si estrapoli quella che è la dimensione fisica, il mondo fisico.

Questa dimensione ha i suoi principi, le sue leggi, i suoi punti di contatto, i suoi comun denominatori, che sono pressappoco uguali per tutti coloro che la percepiscono e che la creano attraverso i loro cinque sensi. Quindi, per il fatto che voi percepite la sostanza divina indiversificata e, tutti, attraverso la percezione dei sensi, la trasformate in una stanza con tutte le suppellettili, non si deve credere che sia una proiezione del tutto onirica del vostro sentire, che per combinazione ha dei punti di contatto; che siano cioè dei sogni individuali che hanno tra di loro dei contatti e creano questa soggettività universale o la supposta oggettività delle cose che vedete e percepite. No, non è cosi.

Dovete invece pensare che, siccome avete tutti i cinque sensi, simili in ciascuno di voi, dalla divina sostanza indiversificata traete fuori questo piano, questo mondo fisico, il quale è oggettivo nel senso che appartiene a tutti coloro che lo percepiscono con gli stessi sensi, ma che oggettivo non rimane e non è assolutamente in quanto è in funzione dei vostri sensi. AI di là della percezione dei vostri sensi, non esiste più. Esiste solo materia divina indiversificata.
(Fine del ciclo di François)

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