Comprendersi nell’essere, non nel fare (4)

La persona che in sé vive la disposizione del monaco incessantemente torna all’essere.
Quella persona sa, ha compreso, che il fare sorge dall’essere, come fiorire di esso.
L’essere è uno spazio senza condizionamento, una neutralità che tutto avvolge e tutto sostiene; a quello spazio immenso, a quel non-luogo, torna incessantemente il monaco fino ad affondarvi le radici del suo essere, dell’essere che lo costituisce e che è natura di tutte le cose.

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2 commenti su “Comprendersi nell’essere, non nel fare (4)”

  1. AFFONDARVI LE RADICI…queste, per me, le parole-chiave. Debbo, VOGLIO imparare ad affondare nella nuda terra le mie radici, semplicemente perchè è il fine della mia esistenza toccare, sentire, odorare, ri-conoscere sempre più le mie RADICI. e solo sotto la terra che vedo, trovo la linfa che non vedo. finchè non riesco a vedere ciò che non mi va di vedere, resto alla superficie. Quando avrò vinto la paura, e provato il gusto!!!, di affondare tutto me stesso nelle mie radici, cioè la terra, allora sarò pronto per iniziare il mio percorso di monaco…

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