Ci sono persone che cercano di avere accesso alla realtà attraverso indagini minuziose quanto inutili.
Due esempi per tutti: l’indagine sulla fedeltà del proprio partner; il tentativo di conoscere l’opinione dell’altro su di noi.
Nel primo caso, il partner indagante può cercare nel cellulare del partner indagato le prove di una infedeltà.
Nel secondo caso, la persona che indaga l’opinione degli altri su di sé, sente gli amici comuni, chiede ai diretti interessati, o usa altri mezzi più raffinati.
In entrambe i casi, le risposte che si acquisiranno saranno oggettive?
O corrisponderanno ai bisogni esistenziali dell’indagante senza oggettività alcuna?
La seconda.
Se la persona ha necessità di vivere l’esperienza di essere tradita, troverà nel cellulare i numeri, i messaggi del tradimento.
Se, la stessa persona, ha necessità di percorrere ancora la via della fedeltà, nel cellulare del partner non troverà che conferme della sua affidabilità.
La persona che ricerca l’opinione dell’altro su di sé troverà, in modo simile al caso precedente, le conferme o le smentite che le abbisognano nel conseguimento delle comprensioni in corso.
La realtà sempre parla di noi e sempre in essa troviamo le occasioni per confrontarci con ciò che sul piano esistenziale ci è necessario.
Per un approfondimento delle dinamiche che ho appena accennato, vi consiglio la lettura dei libri del Cerchio Firenze 77, stampati presso le Edizioni Mediterranee.
…negli ultimi anni ho potuto sperimentare che è importante stare nella fede. Se c’è qualcosa di cui dobbiamo avere la conoscenza, quella notizia in qualche modo si rivelerà da sé, senza cercare. Nell’avere questa fede ci si priva di quel’ ansia mentale data dalla ossessiva ricerca di informazioni e si entra in una sorta di tranquillità ovattata, di quotidiana serenità, e si percepisce una maggiore leggerezza corpo-mentale. Tutto fluisce e si è più lucidi nell’accogliere e gestire ciò che arriva…che ci piaccia o no! Grazie Roberto