Vi invito a leggere questo interessante articolo di Michele Serra sui femminicidi; di seguito ne riporto un brano:
Non so quanto dipenda dalla mia storia psichica o dalle mie attitudini caratteriali il fatto che io non abbia mai alzato un dito su una donna. Ma so per certo che dipende in buona parte, per dirla molto banalmente, dalla mia volontà di non farlo; dalla mia educazione e dall’esempio ricevuto in famiglia; dalle mie inibizioni culturali, che mi fanno considerare indegna e vile la sopraffazione dell’altro; infine, e non ultimo, dalle mie convinzioni politiche, che mi conducono fortemente a credere che la libertà delle donne sia condizione (forse la prima condizione) della libertà di tutti.
Non so quanto dipenda dalla mia storia psichica o dalle mie attitudini caratteriali il fatto che io non abbia mai alzato un dito su una donna. Ma so per certo che dipende in buona parte, per dirla molto banalmente, dalla mia volontà di non farlo; dalla mia educazione e dall’esempio ricevuto in famiglia; dalle mie inibizioni culturali, che mi fanno considerare indegna e vile la sopraffazione dell’altro; infine, e non ultimo, dalle mie convinzioni politiche, che mi conducono fortemente a credere che la libertà delle donne sia condizione (forse la prima condizione) della libertà di tutti.
Michele dice in sostanza che non ha mai esercitato violenza su di una donna, per carattere, per storia psichica, per volontà, per educazione ricevuta, per cultura e per convinzione politica.
Michele non dice perché in lui albergano tutte queste disposizioni e in altri no. Se tutti fossimo educati al rispetto, se coltivassimo idee non violente, la violenza scomparirebbe dalle nostre strade e dalle nostre case?
E’ dunque un problema di idee e di educazione?
Se Michele, e molti con lui, non hanno mai alzato una mano su di una donna, se pensano e sentono che le persone siano intoccabili e che nessuna sopraffazione sia ammissibile, è perché nel loro intimo, nella loro coscienza, questo hanno compreso e, quel compreso, illumina le loro menti, le loro emozioni, i loro comportamenti.
Come sono giunti Michele, e molti altri, a comprendere quello? Le loro coscienze, nel lungo peregrinare nel tempo, nello spazio e tra le esperienze, hanno sperimentato che la sopraffazione non è pratica degna di un umano e, avendola praticata, ne hanno umanamente e karmicamente subito gli effetti e, lentamente, hanno compreso e superato la non comprensione che li portava a sopraffare.
E’ importante l’educazione che si riceve in famiglia e nella società? Certamente, aiuta il processo personale di comprensione e crea vincoli morali, e quindi un maggiore controllo interiore delle proprie pulsioni ed emozioni in coloro che già sono avviati sulla via della comprensione di quel particolare aspetto.
E’ ininfluente rispetto a coloro che ancora quella comprensione non hanno iniziato ad incubare, o sono solo all’inizio di essa.
Lo stesso vale per le convinzioni, per le idee che vengono professate, divulgate, insegnate: una società impregnata di idee di rispetto e che riserva apprezzamento per la non violenza, facilità chi sta traghettando all’interno di una non comprensione: è ininfluente per chi ha già compreso e quelle idee ha impresse nel proprio sentire, e per chi è all’inizio della comprensione e quel richiamo ancora non sente e non discerne.
Michele non dice perché in lui albergano tutte queste disposizioni e in altri no. Se tutti fossimo educati al rispetto, se coltivassimo idee non violente, la violenza scomparirebbe dalle nostre strade e dalle nostre case?
E’ dunque un problema di idee e di educazione?
Se Michele, e molti con lui, non hanno mai alzato una mano su di una donna, se pensano e sentono che le persone siano intoccabili e che nessuna sopraffazione sia ammissibile, è perché nel loro intimo, nella loro coscienza, questo hanno compreso e, quel compreso, illumina le loro menti, le loro emozioni, i loro comportamenti.
Come sono giunti Michele, e molti altri, a comprendere quello? Le loro coscienze, nel lungo peregrinare nel tempo, nello spazio e tra le esperienze, hanno sperimentato che la sopraffazione non è pratica degna di un umano e, avendola praticata, ne hanno umanamente e karmicamente subito gli effetti e, lentamente, hanno compreso e superato la non comprensione che li portava a sopraffare.
E’ importante l’educazione che si riceve in famiglia e nella società? Certamente, aiuta il processo personale di comprensione e crea vincoli morali, e quindi un maggiore controllo interiore delle proprie pulsioni ed emozioni in coloro che già sono avviati sulla via della comprensione di quel particolare aspetto.
E’ ininfluente rispetto a coloro che ancora quella comprensione non hanno iniziato ad incubare, o sono solo all’inizio di essa.
Lo stesso vale per le convinzioni, per le idee che vengono professate, divulgate, insegnate: una società impregnata di idee di rispetto e che riserva apprezzamento per la non violenza, facilità chi sta traghettando all’interno di una non comprensione: è ininfluente per chi ha già compreso e quelle idee ha impresse nel proprio sentire, e per chi è all’inizio della comprensione e quel richiamo ancora non sente e non discerne.
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