“E’ fondamentale, in questa concezione del Cosmo, il concetto di equilibrio: ogni variazione delle vibrazioni all’interno del Cosmo turba il suo equilibrio energetico (una sorta di immagine energetica del Cosmo, stabilita come unica possibile fonte di riferimento per la struttura di un determinato Cosmo), e la conseguenza è che all’interno dell’intero Cosmo le energie tendono a ridistribuirsi in maniera diversa per ristabilire quell’immagine energetica che è stata dettata dalla Vibrazione Prima fin dal suo primo attimo di formazione del Cosmo.
La conseguenza di questo continuo riallinearsi del Cosmo alla sua immagine porta al dinamismo delle sue parti, processo che dà forma e struttura all’evoluzione dell’intero Cosmo attraverso l’evoluzione delle sue componenti.”
Fonte: Cerchio Ifior, Annale 2012; il testo è di Ombra, già C.G.Jung.
Il brano riportato è inserito in una comunicazione riguardante la natura dei sogni: se vi interessa leggerla, qui il link al volume, pagina 43
Tutto tende all’equilibrio, dunque.
La persona che ha interiorizzato la pratica meditativa fino a vederla germogliare in attitudine meditativa, non torna forse senza fine a “quell’immagine energetica che è stata dettata dalla Vibrazione Prima fin dal suo primo attimo di formazione del Cosmo”?
Ecco allora che la nostra vita, ad un certo punto, diviene un infinito ritorno all’essenziale, a ciò che ci costituisce nella natura di fondo, a ciò-che-è, come diciamo nel Sentiero.
Ho usato l’espressione “a ciò che ci costituisce nella natura di fondo ” ed ho omesso di qualificarla come nostra natura: infatti non torniamo a noi, torniamo all’Essere.
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Rileggo. Ogni volta che si rilegge qualcosa si pone in rilievo qualcosa di diverso dalla lettura precedente, segno che il lettore non è mai uguale.
Ora il concetto di ritorno all’essere viene assorbito come quell’ancora che sostiene l’equilibrio, la pietra d’angolo base e sostegno nel divenire.
Importante puntualizzazione.
Immagine chiara.
Grazie!
Stampato
Grazie.
Vorrei leggere, tenendo il testo tra le mani, Il volume Annale 2012 C. I. ed evitare l’utilizzo di fotocopie…qualcuno ha da prestarlo?