Se la mia fede dipendesse..

Se la mia fede dipendesse dai segni, sarebbe simile ad una pianticella che cresce sulla sabbia.

Se la mia fede dipendesse dal credere che qualcuno è risorto da morte, sarei un mercante: nel mercato del dare e del ricevere, della speranza e del desiderio perderei me stesso, in balia della paura del limite e della morte.

Se la mia fede dipendesse dal credere che un rappresentante di Dio, il Suo Figlio addirittura, si è incarnato una sola volta nella storia, non riconoscendo l’essere di Dio in ogni creatura e in ogni fatto, in ogni tempo, impallidirei per la mia ignoranza delle cose di Dio e della vita.

Se la mia fede dipendesse dal cammino che qualcuno mi ha indicato, quel da altri celebrato come Figlio di Dio, allora io sarei cieco e sordo, privo di ogni senso spirituale, incapace di cogliere l’ovvio del Reale, di Te che ti dichiari in ogni vivente ad ogni respiro, ad ogni battito di cuore, Tu che sei l’origine, la forma, il processo e il fine di quel respiro, di quel battito.

Se la mia fede dipendesse dalla narrazione che altri hanno fatto della loro fede, essa sarebbe come il vento, potente nella mente quanto inconsistente.

Se la mia fede dipendesse dal sapere esoterico, subirebbe il destino di tutte le cose coltivate e trattenute per spiegarsi il mistero dell’Esistere e dell’Essere, paradigmi importanti quanto fatui, infiorescenze di tarassaco nel vento di primavera.

Se la mia fede avesse bisogno di credere: di un credere, di un aderire, di una sequela, di una forma che mi pacifica e mi orienta, allora dovrei fermarmi e chiedermi cosa sia per me questa fede.
È essa una fiducia? Se sì, allora di fiducia si tratta e non di fede, di un gesto che io compio e che mi apre al mistero della vita, di Dio e dell’Essere.
Ma non è questa la fede, di certo non è la mia fede: essa è esperienza di Te, e di nulla abbisogna.
Non certo di fidarmi di Te, non certo di confidare in Te.

Ogni giorno non cerco Te, scopro Te perché Tu ti fai scoprire dichiarandoti in ogni fatto del Reale: Tu sei l’Esistente che in me germoglia, la Tua azione ha creato quel germoglio e il terreno su cui cresce, nel tempo, nell’esperienza che diviene finché Tu non gli appari, finché non Ti riveli.

Ogni giorno Tu ti sveli e ti mostri in modi nuovi: sei come un libro il cui contenuto si rivela, codici misteriosi divengono accessibili e decodificabili, fruibili nell’ordinario dell’esperire.
Tu sei il quotidiano divenire ed Essere, ed io sono il frutto Tuo, quotidiano divenire ed Essere, da Te creato non-altro-da-Te, ordinario io come ordinario sei Tu.

In questa ordinarietà, Tu ed io non abbiamo più senso, solo la finzione del linguaggio crea questa illusione del due: ciò che esiste è il Reale e in esso non trova posto alcun Tu, ed alcun io: il Reale basta, essendo il Tutto-Uno privo di ogni dinamica, di ogni relazione, e di ogni processo.

Sull’assenza di relazione con Te, e di qualsivoglia processo, si fonda quella che appare come la “mia fede”.


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natascia

Non avendo accesso a quel sentire ampio, mi affido. Ed anche se la fiducia non abbisogna di prove o riscontri, la tua esperienza mi orienta e mi rassicura.

Nadia

Inchinandomi sussurro Amen.

Paolo Carnaroli

“Quando ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino; ma quando sono diventato uomo, ho smesso le cose da bambino. Poiché ora vediamo come in uno specchio, in modo oscuro; ma allora vedremo faccia a faccia; ora conosco in parte; ma allora conoscerò pienamente”. Così S.Paolo descrive l’esperienza di fede.
Bambino, adolescente, giovane, adulto, anziano… Nel divenire dobbiamo essere disponibili a rinnovarci continuamente, vivendo in pienezza la fiducia o la fede che ci è possibile esperire, senza cercare illusori balzi in avanti frutto dei desideri identitari

maria balducci

Questo tuo sentirti uno con l’Uno mi fa vibrare pur non essendo io in quella dimensione, almeno non ancora.

Samuele

So che la mia comprensione di ciò che scrivi è in fieri ma sento come un richiamo familiare nelle tue parole, così come ormai “scandalose” (in senso biblico, capaci di allontanarti dalla fede) la gran parte di quelle relative alla narrazione cristiana.
Grazie per la tua testimonianza o condivisione.

Catia Belacchi

A questo sentire mi inchino e ringrazio

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