Quando una vita è dedicata alla sfera interiore e spirituale, i suoi frutti si vedono: le nostre parole, i nostri pensieri, le nostre azioni in quella direzione sono rivolti, quelle dimensioni specchiano.
Mt 7,16 Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? 17 Così, ogni albero buono fa frutti buoni, ma l’albero cattivo fa frutti cattivi. 18 Un albero buono non può fare frutti cattivi, né un albero cattivo fare frutti buoni. 19 Ogni albero che non fa buon frutto è tagliato e gettato nel fuoco. 20 Li riconoscerete dunque dai loro frutti.
Quando il nostro interiore si nutre dell’effimero, il nostro pensare, parlare, agire non può che su quello indugiare: questa è un’ovvietà, peccato che noi si sia così poco consapevoli di quanto ogni dettaglio, interiore ed esteriore, ci sveli..
La persona la cui vita è intrisa di meditazione e di preghiera emette una nota inconfondibile che attraversa il suo pensiero, la sua parola e ogni sua azione, risuonando in ogni ambiente.
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“Li riconoscerete dai loro frutti” è da qualche settimana la frase su cui rifletto, mi osservo e osservo.
La comprensione raggiunta trapela e parla attraverso ogni veicolo transitorio nel nostro mondo fisico, è una sorta di coerenza inevitabile che spesso mi fa sbattere il muso in particolari ambienti in cui forse i livelli di comprensioni sono diversi. Ciò comporta malintesi e rende difficile lo stare dentro certe dinamiche nonostante il lavoro personale in atto…..c’è ancora tanto da levigare
Credo di comprendere cio’ che dici, nel senso che e’ esperienza a cui posso far riferimento. Sempre piu’, quando mi relazioni con gli altri, ne colgo l’incoerenza o l’autenticita’. cogliere determinati aspetti e osservare come funziona l’altro, mi aiuta a mettere a fuoco le mie dinamiche. Cerco di stare attenta, di non cadere nel giudizio, semplicemente prendo spunti, sapendo che altri ne prenderanno da me.