Non guardate alla via della Conoscenza come a un ‘insegnamento’ che, mettendovi in crisi nei processi mentali e nel penalizzarvi nel vostro protagonismo, vi aiuta a fare dei ‘passi in più’ e a migliorarvi nel vostro percorso di trasformazione, perché allora non state capendo che la via della Conoscenza può solo creare un vuoto dentro di voi, che è la scomparsa della vostra identità.
Non ostinatevi a pensare che la via della Conoscenza possa condurvi verso un progressivo spogliamento che vi permetta di offrirvi alla vita, diventandole utili.
Questa pretesa di essere ‘utili’ alla vita è solo un modo per mettere al centro ancora una volta voi, anche se è un centro in cui vi immaginate rimpiccioliti per far sì – voi – che altro trionfi.
Quello che vi stiamo mostrando è uno dei tanti processi mentali di mascherato protagonismo, che verrà continuamente messo in crisi dal contro-processo della via della Conoscenza.
Qui venite incoraggiati a osservarvi e a dubitare dei vostri processi mentali per scoprire quei meccanismi che tenete ben segreti, per evidenziare tutte le volte che la vostra mente vi trae in inganno e per riconoscere quanto usiate l’altro per sentirvi migliori e quante pretese mettiate in campo nelle relazioni e nel vivere quotidiano.
Fonte: La via della Conoscenza, “Ciò che la mente ci nasconde“, Prefazione, pag.5 e 6
In merito alla via della Conoscenza: quel che le voci dell’Oltre ci hanno portato non sono degli insegnamenti, non sono nuovi contenuti per le nostre menti, non sono concettualizzazioni da afferrare e utilizzare nel cammino interiore. Sono paradossi, sono provocazioni o sono fascinazioni, comunque sono negazioni dei nostri processi conoscitivi e concettuali.
Non hanno alcuno scopo: né di modificarci e né di farci evolvere. Creano semplicemente dei piccoli vuoti dentro il pieno della nostra mente. Ed è lì che la vita parla.
Per qualsiasi informazione e supporto potete scrivere ai curatori del libro: vocedellaquiete.vaiano@gmail.com
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Indice dei post estratti dal libro e pubblicati
Abbreviazioni: [P]=Prefazione. [V]=Vita. [G]=Gratuità. [A]=Amore.
Le varie facilitazioni di lettura: grassetto, citazione, divisione in brevi paragrafi sono opera del redattore: i corsivi sono invece presenti anche nell’originale.
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Il Sentiero contemplativo, Cerchio Ifior
È così. Negli ultimi tempi non faccio altro che sorprendere nelle più piccole pieghe l’emergere del bisogno, dell’aspettativa, dell’affermazione di sé.
Più mi inoltre nella conoscenza di me e più paradossalmente trovo fango, putrefazione, quasi fino alla nausea a volte.
Mi procura dolore o sofferenza? Parzialmente e direi sempre meno.
Ma, d’altra parte, sempre più non posso fare a meno di guardare.
Così, la via non è il cammino che ti porta a diventare un essere luminoso, ma, paradossalmente, è un inoltrarsi nelle melma di sé.
Riconosco queste affermazioni vere per me. Guardare la mania di protagonismo, smascherare i giochi della mente.
In quegli attimi di vuoto, sperimento la libertà
mi ha trafitto come una freccia, forse perché implicato personalmente in certe meccaniche … grazie grazie grazie
Capito