Le basi della Via della conoscenza. Se l’uomo arriva al punto nel quale abdica alla mente, ciò che egli esprime è un’azione senza pensiero. Ma l’azione senza pensiero entra in contraddizione con tutta la vostra struttura logica, perché per voi ogni azione è segnata almeno dall’emozione e più spesso dal pensiero che si nasconde dietro l’emozione o che è esplicitamente espresso e conduce a una certa azione.
Eppure l’uomo sperimenta attimi in cui gli sembra di non pensare affatto e di agire come dietro un’onda: sono questi i momenti nei quali l’uomo dimentica di protendersi verso l’esterno e si rifugia nel proprio interno.
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In alcuni di questi momenti l’uomo agisce senza pensare, semplicemente assecondando qualcosa che sorge dentro di lui e che si esprime in un certo modo, tant’è vero che in questi casi l’uomo poi si domanda: “Ma che cosa ho fatto? Perché e come ho fatto ad agire così?“.
Si tratta solo di attimi in cui l’uomo sperimenta l’adesione immediata alla sua profondità, che si esprime in questa per voi strana forma nella quale lui agisce e non pensa, agisce e non sente, agisce e si ritrova poi a chiedersi perché abbia agito.
Sono molto rari questi momenti, ma ciascuno di voi, se sta attento alla propria quotidianità, scopre che di quando in quando appaiono. Sono flash, soltanto dei flash, eppure ci sono.
Si tratta di trasformare questi flash nella struttura profonda che deve governare ciò che voi non siete. Fonte
Condivido quanto già commentato ovvero che quei flash sono a tutti accessibilii ma per lo più restano inspiegabili istanti
Succede, e la consapevolezza di questi frangenti arriva un attimo dopo l’accaduto perché nel mentre il soggetto scompare.
Tutti facciamo o abbaiamo la possibilità di fare esperienza dei flash.
Il problema sta nel fatto che spesso non li riconosciamo o il banalizziamo in quanto non abbiamo gli strumenti per decodificarli.
Comprendo quello che è scritto, ho sperimentato di questi flash.
Ma quelle azioni che compiamo, diciamo comunemente per incoscienza in quanto sono gravide di conseguenze, per se’ e per gli altri, non attentamente valutate, rientrano in quell’assecondare una spinta che sorge?
No, quelle azioni a cui ti riferisci e che accadono nella inconsapevolezza, le ascriverei nel novero di quelle che è necessario che accadano per l’apprendimento nostro e/altrui.
Allo stesso modo accadono le azioni generate da un karma (che poi altro non è che un apprendimento).
Vero, a volte capita di agire senza pensare, come mossi da un’onda ma, senza la spiegazione di Soggetto, di solito non ce li sappiamo spiegare o li classifichiamo come disattenzione.