Avverrà quello, dice il Vangelo, che avvenne a un signore, il quale, dovendo partire, chiamò i suoi servi e al primo dette cinque talenti, a un secondo due, a un terzo uno, tutti secondo la loro capacità.
Il primo di essi impiegò i suoi cinque talenti e li fece fruttare; similmente fece il secondo e ciascuno di essi raddoppiò la quantità che a loro era stata affidata. Il terzo invece, per paura di perderlo, lo nascose sotterra.
Tornò il padrone e a lui andarono i suoi servitori. Il primo così parlò: “Signore, tu mi affidasti cinque dei tuoi talenti, io l’impiegai ed ecco a te ne riporto dieci”. Il signore disse a lui: “Tu sei un bravo servo, vai e godi la gloria del tuo Signore”. Similmente disse al secondo suo servitore.
Allorché giunse il terzo, il signore aspettava che egli parlasse. Così parlò il servo pauroso: “Signore, io so che tu se un uomo duro e che mieti laddove non hai seminato e che raccogli laddove non hai sparso; e io, per la paura di perdere il talento che tu mi avevi affidato, lo nascosi sotterra; tieni adesso quello che è tuo”.
“Servo infedele, tu sai che io sono un uomo duro, che mieto laddove non ho seminato, che raccolgo laddove non ho sparso, e il timore ti ha impedito di agire; va dunque e porta il talento a colui che ne ha dieci. Perché in verità vi dico che a chi ha sarà dato e ne avrà in sovrabbondanza, a chi non ha sarà tolto quel poco che ha”. Il servitore fu gettato fuori nella notte dei tempi dove è il pianto e lo stridor dei denti.
Similmente a questa parabola, parla il grande iniziatore che ha scritto l’Apocalisse. Fa parlare il Verbo che così dice: “Tu non sei stato né freddo, né caldo: oh, se tu fossi stato caldo o freddo! Ma poiché sei stato tiepido comincerò col vomitarti dalla mia bocca”. Chi ha orecchi intenda, figli. Questa stessa verità, espressa in due modi diversi, vale anche per questo incontro. Dali
Fonte: raccolta di brani sul Cristo del Cerchio Firenze 77 | Tutti i post del ciclo
Chiaro, grazie…