Il Cristo secondo il Cerchio Firenze 77/42: la morte di Lazzaro

Così uno di questi punti fermamente stabiliti, è proprio il trapasso. Non può darsi assolutamente che una creatura trapassi prima o dopo il periodo stabilito.

Tanto è vero che anche nei Vangeli, leggendo della resurrezione di Lazzaro, voi vedete che il Cristo ebbe a dire: “Egli non è morto, ma dorme”. Cioè che la morte di Lazzaro era, sì, una morte vera e propria tanto che i tessuti iniziavano la putrefazione, però Lazzaro non doveva morire, ma la sua morte aveva lo scopo di mostrare agli uomini di allora il potere del Cristo nel farlo tornare in vita, nel ricostituire questi tessuti che stavano andando in putrefazione. Neppure un Maestro della levatura del Cristo può protrarre il trapasso di una creatura, e ciò non perché non ne abbia il potere, ma per non violare la legge. Dali, 31 maggio 1959

Fonte: raccolta di brani sul Cristo del Cerchio Firenze 77 | Tutti i post del ciclo

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1 commento su “Il Cristo secondo il Cerchio Firenze 77/42: la morte di Lazzaro”

  1. Non so, se Lazzaro era morto, era morto.
    Non avena più funzioni vitali se i tessuti avevano iniziato a decomporsi.
    E dove sostavano gli altri corpi transitori nel frattempo?
    Questo post non mi sembra chiaro.

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