Il Cristo del Cerchio Firenze 77/84: le gerarchie

Vi siete anche chiesti per quale motivo il Cristo è Signore della Terra, altri Maestri possono essere Signori di altri pianeti o della evoluzione. Cos’è che determina questo dirigere una missione, la missione del Maestro, in un campo piuttosto che in un altro?

Tutto è regolato e preciso e tutto fa parte del grande piano divino e non v’è nessun bisogno di scelta, nel senso che l’intendono gli umani; chi è giunto a identificarsi con l’Assoluto, segue la sua stessa via, il suo stesso amore: segue il piano generale di evoluzione e si colloca laddove questo piano prevede un’opera, la sua opera. Quindi non v’è nessun incarico preciso dato da un superiore a un inferiore, né una scelta dovuta a una affinità, ma un collocarsi nel giusto posto, secondo la legge di equilibrio, di armonia e di precisione che regna sovrana ovunque.

Poi avete domandato, se vi siano gerarchie. Ma non possiamo che ripetere che l’unica gerarchia è quella che consegue la legge di evoluzione. Se il Cristo sia il Signore non solo della Terra, ma dell’universo o del cosmo. È pericoloso rispondere, perché se noi diciamo che è il Signore della Terra, automaticamente voi sminuite la sua altezza spirituale. Se noi diciamo che è il Signore del Cosmo, diciamo una cosa che non è vera secondo la Realtà, ma che potrebbe esserlo benissimo.

Mi spiego: chi giunge a identificarsi con l’Assoluto, è l’Assoluto stesso e per questo può essere Signore della Terra o del Cosmo indifferentemente. Ma ciascuno, ripeto, si è collocato al giusto posto, secondo il piano di evoluzione generale, in ordine alla legge di equilibrio, di giustizia, di precisione, di armonia che regna sovrana ovunque. E allora il dire come e quale in realtà sia la missione di un Maestro, non deve autorizzarvi a collocare questo Maestro in un posto di preminenza o meno, rispetto ad altri. Chi è giunto a identificarsi nell’Assoluto, è l’Assoluto stesso, qualunque sia l’opera che egli svolge. Dali, 4 Aprile 1964

Fonte: raccolta di brani sul Cristo del Cerchio Firenze 77 | Tutti i post del ciclo

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Catia Belacchi

Tutto condivisibile quello che afferma Dali.
Poi che senso ha, per noi umani, parlare di gerarchie?
Chi ha raggiunto la massima evoluzione si identifica con l’Assoluto e questo basta.

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