Il Cristo del Cerchio Firenze 77/90: Mosè

D – Vorrei sapere chi era Mosè, dove e come è stato istruito, perché quasi tutti i Maestri, a un certo punto, sono stati istruiti, hanno trovato qualcuno che li istruisse; e poi com’è, per quale ragione, in base a quale considerazione, ha raccolto attorno a sé dei piccoli raggruppamenti di nomadi.

Voi vedete che quando il pensiero degli uomini si racchiude in schemi che diventano troppo rigidi e che non ammettono innovazioni, ecco che queste società che si fondano su questi pensieri sono destinate a cadere. E allora da esse deve nascere una nuova società, che abbia una base di sapere, ma che non lo racchiuda più in schemi fissi in modo che in essa possa ulteriormente fiorire il sapere e il conoscere, senza che vi siano dei limiti, senza che vi siano delle inibizioni, delle costrizioni che possano impedire questo fiorire nuovo. Così succede come norma generale. Poi tutto l’alternarsi delle razze sul pianeta Terra è stabilito e fissato. Ecco che un popolo invecchia, una razza, un settore di scaglione di anime, per così dire, ecco che ne cresce uno nuovo.

I nuovi si formano anche per il karma collettivo che deve essere scontato, consumato. Si creano delle condizioni favorevoli acciocché questo karma si consumi in questo ambiente; si crea l’ambiente adatto acciocché in questo ambiente si consumino determinati karma. Mosè fu una guida spirituale che apprese le basi del suo sapere, – dice un principio degli alchimisti: per fare dell’oro, occorre un poco di oro – così anche Mosè trovò il suo poco oro per poi fare ancora oro, attraverso la conoscenza dei sacerdoti dell’antico Egitto, sia pure già in un periodo di decadenza e di superstizione.

Egli prese queste conoscenze che erano rimaste come piccole perle fra tanto orpello e le raccolse nella sua mente; e sulla base di queste conoscenze, attraverso a una meditazione, durante un periodo di isolamento, egli formò il suo patrimonio di conoscenze e spiritualità. Raccolse queste creature sparse perché egli era una Guida spirituale, non tanto per costituire un insegnamento all’Umanità, per quanto importante fosse quello che egli ha insegnato, ma proprio per formare un nuovo popolo, un nuovo ambiente nel quale potessero fiorire tante conoscenze, tante esperienze, tanti incontri fra le creature; tanti ambienti diversi da quelli che potevano fiorire negli ambienti che si erano costituiti e si costituivano allora.

Quindi lo scopo di Mosè fu quello di creare, attraverso a una nuova società che egli con molta fatica riuscì a tenere insieme, un primo nucleo, un ambiente nuovo, particolare; il suo insegnamento fu interessantissimo e profondissimo perché egli insegnò il monoteismo, come dite, cioè che vi è un solo Dio. E tutta la sua società si fondava su questo. Ma se importante fu il suo insegnamento, altrettanto importante fu la sua opera di formare questa nuova società sulla quale si imperniò qualcosa di nuovo.

Oggi, nel vostro mondo, succede qualcosa di simile? Non succede più perché sono cambiati i tempi, gli scaglioni di anime sono diversi, per non dire più evoluti – se questo a qualcuno può dare noia, sono differenti – ed ecco che tutto è differente. Il fenomeno di invecchiamento che una volta si vedeva così chiaro, oggi invece, attraverso a questi contatti che si stabiliscono con tanta facilità, non si vede più; è più difficile alle società degli uomini di oggi invecchiare perché non si fossilizzano più, come un tempo, sulle tradizioni.

Le tradizioni, anzi, si può dire che vanno sparendo. Ed ecco, per questo, che noi vi diciamo che vi è un respiro di rinnovamento fra gli uomini, perché essi con facilità abbandonano le vecchie tradizioni che possono anche essere belle, io non discuto di questo, ma sono vecchie; e invece occorre sempre ogni giorno nascere nuovamente, rinnovarsi. Gli uomini di oggi hanno questa facilità, questa possibilità, data dalle grandi comunicazioni che esistono. E per questo il fenomeno di invecchiamento non è più come un tempo e i nuovi ambienti, di volta in volta, si costituiscono in tutto il mondo, senza che vi sia la necessità di creare nuovi popoli e nuove razze. Nephes, 10 Aprile 1965

Secondo la tradizione dell’antico popolo ebraico, nel luogo dove erano custodite le leggi, le tavole delle leggi che Mosè ebbe come divina rivelazione, dice la tradizione mistica che forze indescrivibili aleggiavano perché su quelle tavole erano scolpiti i Comandamenti di Dio, la legge divina. Niente di tutto questo è più falso, perché la verità espressa in frasi, se non è compresa, rimane un insieme di parole prive di ogni significato e, quindi, di ogni forza. Dali, 1 maggio 1965

Fonte: raccolta di brani sul Cristo del Cerchio Firenze 77 | Tutti i post del ciclo

Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Newest
Oldest Most Voted
Inline Feedbacks
Vedi tutti commenti
0
Vuoi commentare?x