Beati voi siete che potete affinarvi nell’istruzione, ma guai a chi non è convinto di nulla sapere,
perché dell’umile è il Regno dei Cieli.
Beati voi siete che non conoscete l’obbligo di partecipare nolenti ai riti religiosi, ma guai a chi non
trova tempo di dire una preghiera, perché di chi ama Dio è il Regno dei Cieli.
Beati voi siete che potete nutrirvi senza preoccupazione, ma guai a chi non dona il superfluo,
perché di chi nulla possiede è il Regno dei Cieli.
Beati voi siete che non conoscete il giogo del lavoro ergastolo, ma guai a chi non è produttivo, perché di chi mette a frutto la sua esistenza è il Regno dei Cieli.
Beati voi siete che potete muovervi in una maggiore libertà sociale, ma guai a chi è schiavo di se
stesso, perché dell’uomo libero è il Regno dei Cieli.
Beati voi siete che sul sangue dei vostri predecessori potete sognare e sperare in un mondo
migliore, ma guai a chi sciupa l’occasione, perché dei puri è il Regno dei Cieli.
Voi avete udito che vi fu detto:
beati gli affamati e gli assetati di Giustizia, ma io vi dico: più beato ancora chi nulla desidera,
nemmeno la Giustizia, perché di chi è morto a se stesso e fa la Volontà del Padre è il Regno dei Cieli.
Il Regno dei Cieli riposa nella quiete interiore.
Pace a voi. La Voce, 30 maggio 1974
Fonte: raccolta di brani sul Cristo del Cerchio Firenze 77 | Tutti i post del ciclo
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