Da: Il libro di François, Cerchio Firenze 77. Il rapporto tra il macrocosmo (che è composto dalle cose inanimate) e la coscienza cosmica (che contiene tutti i sentire individuali)”. Che significa: «Esiste solo ciò che seme e ciò che è sentito»?
Intanto, bisogna dire che la coscienza cosmica sente l’intera realtà cosmica. E la coscienza cosmica è formata unicamente da tutti i sentire del cosmo, che sono poi i sentire degli individui. Quindi, mentre nel piano fisico può esservi una materia che non costituisce dei veicoli fisici (per esempio, il terreno su cui camminate, gli oggetti che vi servono per la vita di tutti i giorni, gli abiti e cosi via), nel piano akasico la coscienza cosmica è costituita unicamente di tutti i sentire, che dall’uno all’altro entrano a far parte di quelle collane di sentire che costituiscono le coscienze individuali.
Non c’è materia akasica che non faccia parte della collana di sentire di una individualità; nel piano akasico non esiste altra materia. Dove può, allora, esistere un mondo che non sente, ma è sentito?
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Nei piani della percezione, e solo li; perché se la coscienza cosmica è formata unicamente da tutti i sentire individuali, in essa non esiste altro che sia al di fuori di questi. È solo «sentire». Dunque, nei mondi della percezione vi sono delle cose che non sentono, e tuttavia sono sentite. E come, queste cose, entrano a far parte della coscienza cosmica? Attraverso il sentire degli individui, i vari sentire individuali, chiaramente.
I maestri hanno gettato da diversi anni i semi di questo discorso della creazione di un mondo, da parte dei microcosmi (o sentire individuali), mondo che poi entra a far parte della coscienza cosmica proprio attraverso i microcosmi. Ricordate l’esempio del colore?: «Il colore non esiste al di fuori della creazione dell’individuo; quindi dovrebbe essere escluso da Dio, se Dio non contenesse, invece, il sentire individuale, il quale conosce il colore». In modo analogo è per tutti i piani della percezione.
Un po’ complesso questo passaggio.
Le cose inanimate come la terra, un abito, una macchina ad esempio, per il fatto che vengono percepite da un individuo, entrano a fare parte della CC?
Sì dovrebbe essere così. Il sentire “sente” ed “è sentito”, la materia invece dei piani mentale, astrale e fisico non sente ma è sentita.
Se ci pensi è il sentire che legandosi ai fotogrammi dei tre sotto-piani li vivifica.
Un pensiero sorge perché c’è un intenzione che lo sorregge, così vale anche per l’astrale e il fisico.
È vero c’è un attività “autonoma”, interna, a ogni piano credo, come la presenza dei pensieri fugaci, la quale non è riconducibile a un’attività che sente bensì a meccaniche interne al piano stesso.