Secondo il Vangelo di Marco (Mc 1:9-12), durante il battesimo ricevuto da Giovanni il Battezzatore, Gesù ebbe un contatto con la sfera sovrumana o soprannaturale consistente in una serie di differenti elementi.
Una visione dei cieli; la discesa dello spirito; l’ascolto di una voce sovrumana; una comunicazione di spirito santo che prende possesso di Gesù e immediatamente gli provoca l’esperienza di quaranta giorni nel deserto. Sembra trattarsi di una forma di iniziazione che culmina in una possessione da parte dello spirito.6 Possiamo considerare questa possessione come una esperienza di contatto intimo con Dio?
Nella Trasfigurazione, secondo i Vangeli di Marco (9.2-10), Luca (9,28-36) e Matteo (17,1-9), il contatto con il mondo sovrumano consiste in una trasformazione corporea, in un incontro con Elia e Mosè, e in una rivelazione sotto forma di un ascolto di una voce.
Nelle due esperienze religiose narrate dai vangeli intervengono differenti forze ed elementi soprannaturali che investono non solo le capacità conoscitive di Gesù, ma la totalità del suo essere e determinano il suo destino personale e la sua funzione pubblica. L’esperienza mistica di Gesù è all’origine della sua azione trasformatrice nella società.
Possiamo ricordare anche l’esperienza narrata dal Vangelo degli Ebrei: “Poco fa – dice Gesù – mia madre, lo spirito santo, mi prese per i capelli e mi condusse sul grande monte Tabor”.7
In due recenti studi, E. Norelli ha cercato di usare questo testo per ricostruire un aspetto della figura storica di Gesù.8
6 Destro-Pesce, “Continuità o discontinuità tra Gesù e gruppi di seguaci?”.
7 Cfr. Origene, in Giovanni II 12, 87; Origene, in Geremia XV, 4; Girolamo, in Micha 2, 7; Girolamo, in Isaia 40, 9; Girolamo, in Ezechiele 16,13. Cfr. S. Mimouni.
8 E. Norelli, “Considerazioni di metodo sull’uso delle fonti per la ricostruzione della figura storica di Gesù”, in E.
Prinzivalli (éd.), L’enigma Gesù. Fonti e metodi della ricerca storica (Biblioteca di testi e studi 457), Roma, Carocci,
2008, pp. 19-67; Id, “Gesù in frammenti. Testi apocrifi di tipo evangelico conservati in modo frammentario”, in : A. Guida – E. Norelli (a cura di), Un altro Gesù? I vangeli apocrifi, il Gesù storico e il cristianesimo delle origini (Oi
christianoi 9), Trapani, Il pozzo di Giacobbe, 2009, pp. 39-88.
Fonte: Gesù mistico?, 2012, Academia
Mauro Pesce
A mio parere, i fatti narrati da Pesce sono la dimostrazione che nel momento del Battesimo il Cristo si è incarnato in Gesù, il quale ha preso consapevolezza totale del compito che lo attendeva, e durante la trasfigurazione si è mostrato come il Cristo, appunto, ai discepoli che erano con Lui sul monte Tabor, Giacomo e Giovanni, perché anche loro prendessero consapevolezza di chi fosse il maestro e quale compito innovativo spettava a quel piccolo gruppo di discepoli.
“L’esperienza mistica di Gesù è all’origine della sua azione trasformatrice nella società.”
Si evidenzia come il battesimo è scelta consapevole e compresa, e segna l’inizio di una nuova fase.