Dōgen, Busshō: la natura autentica è la realtà di adesso 5 [busshō5]

Il dodicesimo Patriarca Memyo Sonja [Anabotei Asvagosha, per testimoniare al tredicesimo Patriarca il vasto mare della natura autentica, disse: «I monti, i fiumi, la grande Terra tutto interdipendendo è edificato; in questa interdipendenza si attuano la pace interiore e i sei poteri straordinari».[2]

Perciò, questi monti, fiumi, grande Terra, tutto, è il vasto mare della natura autentica. Tutto interdipendendo è edificato significa che proprio nel momento in cui sono edificati così, nel loro modo proprio, sono monti fiumi grande terra. Sappi inoltre che dire interdipendendo è edificato, [equivale a dire] la forma del vasto mare della natura autentica è proprio così. Inoltre, non è qualcosa che deve aver a che fare con dentro o fuori o in mezzo fra il dentro e il fuori. Siccome è così, vedere monti e fiumi è vedere la natura autentica, vedere la natura autentica è vedere la mascella dell’asino e il muso del cavallo[3]. Tutte le cose concorrono è tutto concorre, è concorre tutto: ciò è dentro la nostra comprensione e oltre la nostra comprensione.

[Carl Bielefeldt traduce] Il Dodicesimo Antenato Indiano, il Venerabile Ashvaghoãa, nel descrivere l’Oceano della Natura di Buddha (natura autentica, ndr) per il bene del Tredicesimo Antenato, disse una volta: “La grande terra con le sue montagne e fiumi prende tutte le sue varie forme completamente in accordo con Essa, E profondi stati meditativi e i sei poteri spirituali si manifestano grazie a Essa.

Pertanto, questa grande terra con tutte le sue montagne e fiumi è l’Oceano della Natura del Buddha. Dire che Essa prende tutte le sue varie forme completamente in accordo con Essa significa che, nel momento in cui avviene questa materializzazione, Essa è la grande terra con le sue montagne e fiumi. Nel dire che la terra prende tutte le sue varie forme in accordo con Essa, dovresti renderti conto che la forma dell’Oceano della Natura del Buddha è così. Inoltre, Essa non è qualcosa da associare a essere dentro, o fuori, o in mezzo a Essa. Poiché le cose stanno così, guardare le montagne e i fiumi significa guardare la Natura del Buddha, e vedere la Natura del Buddha è…vedere la mascella di un asino e il muso di un cavallo. [/Carl Bielefeldt]

[Forzani-Mazzocchi] In virtù di questo concorso si attuano la pace interiore e i sei poteri straordinari. Sappi che l’apparire e lo scomparire della varie forme di pace interiore, ugualmente è la natura autentica che è il concorrere di tutte le cose.

[Forzani-Mazzocchi] Passi o non passi attraverso i sei poteri straordinari, tutto insieme è natura autentica che è il concorrere di tutte le cose. I sei poteri straordinari non sono da intendere semplicemente come i sei poteri straordinari del Teravada. Sono sei, perché sia che li osservi da davanti o da dietro, alla fin fine altro non sono che i sei comportamenti della sapienza quotidiana [sei paramita]. Ecco pertanto i sei poteri: smetti di investigare dicendo: puri puri sono i cento steli, pure pure sono le intenzioni[4] dei budda e patriarchi. Tu dici di voler contribuire a dare solidità ai sei poteri straordinari, invece profani il naturale confluire del tutto nel mare della natura autentica.

[Carl Bielefeldt traduce] Per quanto riguarda le righe, “E stati meditativi profondi e i sei poteri spirituali si manifestano grazie a Essa”, è necessario capire che il manifestarsi o meno di stati meditativi profondi è tutto in accordo con la Natura del Buddha. La dipendenza di tutti e sei i poteri spirituali da Essa e la loro non dipendenza da Essa è “tutto in accordo con la Natura del Buddha”.

Questi sei poteri spirituali non sono semplicemente i sei poteri spirituali di cui si parla nelle Scritture Āgama. “Sei” è un altro modo per dire che la frase “tre e tre davanti, e tre e tre dietro” è la perfezione dei sei poteri spirituali. Quindi, non perdere tempo a studiare che i sei poteri spirituali sono “le centinaia di cose che spuntano nella tua testa così chiaramente” o che sono “qualunque cosa motivi così ovviamente i Budda e gli Antenati”. Anche se i sei poteri spirituali possono sembrare allettanti, sono qualcosa che può creare un ostacolo alla propria immersione nell’Oceano della Natura del Buddha. [/Carl Bielefeldt]

[2] In alcuni testi antichi sono indicati sei poteri straordinari che si manifesterebbero come segno di crescita spirituale. La fantasia resta colpita da questo elenco e dalla descrizione dei poteri, che diventano per alcuni lo scopo da raggiungere. Proprio per puntualizzare di cosa invece si tratta secondo una più approfondita comprensione, Doghen ha scritto una sezione dello Shoboghenzo dal titolo Jintsu – I poteri straordinari. I suddetti poteri sono descritti come segue: 1) potere di apparire dove si vuole; 2) potere di conoscere il futuro proprio e altrui; 3) potere di udire cose che l’udito comune non ode; 4) potere di conoscere i pensieri altrui; 5) potere di conoscere il passato proprio e altrui; 6) potere di sciogliere la sofferenza.

[3] Ciò che di più comune e ordinario l’esperienza quotidiana metta sotto i nostri occhi (citazione da un sutra).

[4] Citazione di una celebre frase di Pang Yun, eminente figura di laico, annoverato tra i grandi esempi di persona della via. Morì nell’808.

Fonte: Busshō. La natura autentica, di Eihei Doghen. A cura di Giuseppe Jiso Forzani. Edizioni EDB, Bologna, marzo 2000.

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