Contemplare il paradigma: tutto è nell’Assoluto 3

PARTE III. Tutto è nell’Assoluto. Un quadro, prima ancora che sulla tela, esiste molto spesso nella mente dell’artista, del pittore. Eppure il pittore lo immagina in funzione di ciò che può realizzarsi,  e immagina un quadro con ciò che ha a disposizione.

Fonte: Conseguenze logiche del concetto di Eterno Presente, dal libro: Cerchio Firenze 77, Oltre l’illusione, ed. Mediterranee.

Se voi pensaste a una materia e il vostro pensiero fosse cosi intenso da renderla concreta, cioè da materializzarla, e pensaste anche a certe leggi le quali producessero la cristallizzazione di quella materia, ebbene la materia si cristallizzerebbe, voi avreste creato un mondo e le leggi secondo le quali questo mondo prenderebbe una forma. La successione della cristallizzazione avverrebbe in funzione delle leggi che voi stessi avreste stabilite. Ma ciò non avrebbe importanza: nell’intimo vostro, nel vostro pensiero, tutto sarebbe egualmente presente e pensato nello stesso istante; sia la costituzione della materia, che il ciclo secondo il quale questa materia giungerebbe a una cristallizzazione.

Nell’Eterno Presente tutto è presente in un medesimo istante eterno. Ciò che questo Eterno Presente origina per sua stessa natura, ha invece un ciclo di nascita e di morte; ma questa nascita e questa morte, e tutto ciò che è compreso da questa nascita a questa morte, è egualmente  presente nello stesso istante nell’Eterno Presente e quivi è perciò immutabile. Pur tuttavia non può non esistere questo ciclo di nascita e di morte, perché se non esistesse non vi sarebbe l’Eterno Presente. Questo ciclo di nascita e di morte non è che la conseguenza logica, e non temporale, dell’Eterno Presente.

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Natascia

Dove la parola è legata ad una esperienza è più semplice comprendere. Poi c’è fiducia che man mano, ciò che oggi sembra offuscato, si chiarisca.

Nadia

Post da ruminare … più semplice la parte dove si sottolinea come tutti protendano alla VP e che il cammino di consapevolezza non è esclusiva di pochi.

Kita-lu

” …il momento dello smarrimento è anche il momento che con più forza chiama all’allineamento.”
Proprio allora è importante affidarsi, lasciando che la direzione emerga dal sentire.

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