Un passo segue un’altro, quello attuale appoggia sul precedente che hai già dimenticato.
Attraversi la vita come attraversi un prato, un bosco, un quartiere: mentre camini la vita ti scorre accanto, incontri persone e situazioni come fossero fotogrammi che passano rapidi.
Ogni passo un fotogramma, frammenti di film: avresti potuto dar luogo a una scena differente, riflessioni e ripensamenti si inseguono e tramontano. Così è stato.
Quel camminare è lontano. Da questo luogo immerso nel silenzio guardi i tuoi stessi passi e li trovi estranei.
Giungono le emozioni degli altri, i loro pensieri, le loro scelte: ti attraversano, ti scuotono anche, e poi c’è ancora e solo silenzio.
Non c’è qualcosa che non ti tocchi e non c’è qualcosa che rimanga.
Incontri vite ed esperienze, persone e stati, ma non rimane niente, è come se l’accadere venisse scritto sull’acqua.
Sai che nulla viene perduto e va a costituire comunque tessere di un sentire, lo sai ma l’insieme del tuo essere è immerso nell’acqua e questa è indifferente alla tua forma e a quella dei personaggi del film che sta accadendoti.
Ciò che viene registrato, la sostanza di ciò che si inscrive nel profondo, è oltre la forma, pur passando attraverso essa.
Scritto sull’acqua, inscritto nell’acqua.
L’apparenza all’occhio confonde il messaggio della sostanza, l’onda confonde e mescola ma l’oceano è altro, è oltre.
Anche l’inscrizione nella coscienza è un’altra illusione, con un respiro più amplio, una portata diversa, ma pur sempre illusione di un movimento all’interno di ciò che è fermo, di ciò che già E’… un’altra goccia nell’oceano.
Attendo solo di dimenticare di esser goccia e di ricordare l’oceano, nel mentre, potrei anche evaporare.
..scrivere sull’acqua,
o sulla sabbia:
un’ondata
e tutto trasforma..