Un contributo, senza pretese di completezza, alla discussione sull’umiltà che avviene nel forum.
L’umiltà è il fiore che nasce dal fango.
Osservando il proprio limite è facile scoprirne la portata e, una volta scoperta, si può cercare di rifuggirla, di negarla, o tentare, certo faticando, di integrarla.
In quest’ultimo caso tutto lo spettro della nostra manifestazione è illuminato dalla consapevolezza del limite che portiamo:
-nel sentire
-nel pensare
-nel percepire
-nell’agire.
E’ una acquisizione formidabile: siamo piccoli esseri limitati e ampiamente inadatti e incapaci.
Piccoli esseri non importanti eppure presuntuosi, arroganti, incerti.
Cosa c’è di formidabile in questo?
Una cosa incomparabile: siamo esentati dall’essere perfetti!
Piccoli esseri che imparano, disposti ad imparare, ecco il centro:
l’umiltà nasce dal fango e dalla disponibilità ad imparare.
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