Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
“[…] dalla consapevolezza dell’essere
inutile […]”
Che verso splendido!
Parlare dell’inutilità dell’essere (di quello che noi CREDIAMO/VOGLIAMO essere) mi è sempre sembrata una realizzazione magnifica; ma, a essere sinceri, anche una questione delicata.
Forse faccio confusione ma per esempio, quando nel “Tao te ching” si tratta di parlare di INUTILITA’/UTILITA’ delle cose, si finisce per attribuire la prima all’ESSERE mentre la seconda al NON ESSERE. Quest’ultimo dovrebbe coincidere con la “vita [che attua il suo] condurti ora qua, ora là/ secondo il suo progetto”; eppure non so fino a che punto ci sia questa coincidenza. Probabilmente questa “vita” non si può esprimere a parole o con oggetti (d’altronde però sono questi alcuni degli unici mezzi che ha per esprimersi!); ecco perché il saggio autore del “Tao” la chiama semplicemente NON-ESSERE che, beninteso, sarebbe come INDEFINIBILE. Vabbe’, sto solo… sto solo facendo accostamenti azzardati e che lasciano il tempo che trovano con tutta probabilità. Riporto in ogni caso il bel passo del “Tao” ché sento un qualche nesso con questo bel post ce l’abbia.
Trenta razze s’uniscono in un sol mozzo
e nel suo non-essere si ha l’utilità del carro,
s’impasta l’argilla per fare un vaso
e nel suo non-essere si ha l’utilità del vaso,
s’aprono porte e finestre per fare una casa
e nel suo non-essere si ha l’utilità della casa.
Perciò l’essere costituisce l’oggetto
e il non-essere costituisce l’utilità.
Un salutone!
..la gioia incontenibile dell’essere inutile,..
è un rilassamento totale. la consapevolezza che se muoio proprio in questo momento il mondo può andare avanti lo stesso.
i miei figli continueranno comunque il loro percorso, inattaccato dalla mia scomparsa perchè quella scomparsa è nel grande disegno.
non mi succedeva così, lo devo dire, quando erano piccoli. temevo di mancar loro o di perderli.
ora anche la loro scomparsa non mi fa più paura perchè sono certo dell’amore che sento per loro e quello, in un’altra forma, torna.
una volta che il piccolo seme è germogliato il lavoro è fatto, la paura scompare.