Anche il circo serve

In riferimento al post Procediamo per tentativi
Una nota sulla mia esperienza di circo nella via spirituale.
A me il circo serve ed è servito.
Le esperienze che segnano il cammino servono come un rimando, un appiglio nella parete rocciosa quando il sentiero si fa più impervio.
L’esperienza straordinaria diventa un utensile che ti ricorda ciò che hai trovato lungo il cammino.
Negarle a priori trovo che sia un limite come andarne alla ricerca.
Un’altra cosa è non cadere nell’aspettativa.
Sottolineo il pericolo dell’aspettarsene altre, quell’indursi a ritenere che la via spirituale sia nella sua evoluzione una miniera inesauribile di effetti psichedelici e straordinari.
Da qui l’importanza, su cui convengo, del piccolo passo e uno alla volta.
Quel poco che posso aver intuito del mio cammino abbraccia ogni sorta di ubriacatura.
Se un compagno di viaggio mi raccontasse di una sua esperienza sensazionale, dentro mi verrebbe da sorridere ma lo ascolterei attento.
Mi verrebbe da sorridere perché, pur essendo felice per lui, so che i tratti di deserto saranno sempre più lunghi.
Mentre dico questo rimetto tutto e immediatamente sul tavolo da gioco.

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3 commenti su “Anche il circo serve”

  1. ..ma anche dalla sensazione che non fossero affatto straordinarie, mentre avvenivano non le sentivo come eccezioni alle leggi di natura, bensì come molto naturali, reali, solo non usualmente percepite.

    si. esatto. è proprio così!

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  2. Alcune esperienze sono esse stesse il deserto, in cui si procede a piccolissimi passi lentissimamente, senza una direzione, senza miraggio alcuno. Anche il circo, l’ubriacatura, l’onda alta è intimamente connessa col deserto, con quest’esperienza così schiacciatamente svelante…

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  3. Quando penso ad alcune esperienze vissute che non sarebbero catalogate nell’ordinario è strano, ma sono state accompagnate dalla consapevolezza che fossero altro, ma anche dalla sensazione che non fossero affatto straordinarie, mentre avvenivano non le sentivo come eccezioni alle leggi di natura, bensì come molto naturali, reali, solo non usualmente percepite. E sono “servite”, concordo, come ogni esperienza, ma nel mio caso non subito, solo esperienze successive ne hanno chiarito, almeno in parte, il senso e la portata. Alcune di queste esperienze forse servono proprio ad attraversare il deserto senza che si essicchi la fiducia…

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