La centralità dell’altro da noi

Nel momento in cui ci chiediamo: “Che cosa avrà spinto l’altro a quella azione, a quelle parole?” compiamo il gesto preciso del mettere al centro l’altro , il suo punto di vista, la sua motivazione interiore.
Quel gesto comporta un nostro divenire secondari: primario è l’altro e l’interrogazione sull’altro.
Questo gesto non è possibile fino a quando noi siamo impregnati della nostra visione e ci collochiamo al centro della scena; può avvenire soltanto quando dentro di noi si è sviluppata la consapevolezza della nostra non centralità sostenuta da un adeguato sentire di coscienza.
Prima di quel sentire l’ascolto e l’interrogazione sulle ragioni dell’altro è una pratica con cui ci misuriamo costantemente e ogni scena ci racconta della necessità di decentrarci da noi e di aprirci all’altro..

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