Adolescenza. Dizionario del Cerchio Ifior
Uno dei momenti più difficili per chi fa il genitori incomincia solitamente quando i figli entrano nell’età adolescenziale, periodo di tempo in cui finiscono la strutturazione del corpo fisico e iniziano a predisporre una loro identità personale indipendente. Come si può facilitare ai giovani questo percorso? Secondo le Guide l’ideale sarebbe, senza dubbio, cercare di aiutarlo a portare l’attenzione su se stesso; questo è uno dei punti principali che difficilmente viene considerato; molto più facilmente i genitori, o gli educatori tendono più ad usare un sistema di premi-punizioni, oppure di colpa o approvazione, e via dicendo. Invece di usare queste dicotomie che, molte volte, forniscono delle scuse all’Io dell’adolescente per giustificare i propri comportamenti, sarebbe utile riuscire a riportare l’attenzione dell’adolescente sulle proprie motivazioni, sul proprio comportamento, sul perché delle proprie reazioni. L’interazione è quasi indispensabile. È importante, sottolineano le Guide, non lasciarsi condizionare da quelle che possono essere reazioni aggressive: molte volte l’adolescente respinge perché ha paura di dimostrarsi debole. Come intervenire? Si deve insistere senza forzare, senza dare l’impressione di scardinare quello che l’altro è, ma si può cercare di far arrivare lentamente, con gradi, a passettini a determinate conclusioni la persona con cui si sta parlando. Certo che, se partite a lancia in resta: «Stai sbagliando, la situazione è questa, questa e questa», l’adolescente sempre e comunque si ritirerà se non addirittura combatterà contestando quanto viene detto. Non si tratta soltanto di fornire delle alternative di pensiero o di modalità ma di cercare di mettere in atto un procedimento che porti l’adolescente stesso a comprendere che c’è un’alternativa alle sue reazioni aggressive e quale potrebbe essere.
Dal volume del Cerchio Ifior, Dall’Uno all’Uno, Volume secondo, parte seconda, Edizione privata