Amicizia. Dizionario del Cerchio Ifior
Secondo le Guide il rapporto di amicizia non è altro che un rapporto d’amore nel quale solitamente (ma non sempre è veramente così) manca la componente dell’attrazione sessuale.
Ne consegue che la vera amicizia, per altro relativamente rara, è ben diversa da quella comunemente concepita secondo la quale viene etichetta come amico una persona di cui si ha una conoscenza e una frequentazione molto relativa e decisamente frammentaria.
Il vero rapporto d’amicizia (così come quello d’amore) si instaura quando si stabilisce con l’altra persona una forte condivisione di se stessi e si stabilisce un trasporto che neanche la lontananza fisica riesce ad annullare, facendo ritrovare il legame intatto ogni volta che le due persone «amiche» incrociano nuovamente le loro vite.
Messaggio esemplificativo (1)
“L’altra sera sono uscito con degli amici, sono andato alla festa della birra e tutti assieme abbiamo mangiato wurstel, bevuto birra in abbondanza; è stata una bellissima serata, veramente nel nome dell’amicizia.»
Questo è il concetto che avete solitamente dell’amicizia!
L’amicizia è una condizione di essere in cui si condivide con l’altro, o con gli altri, ciò che è al proprio interno, o ciò che gli altri hanno al loro interno.
Voi direte: «Bella scoperta!»; invece, se pensaste con un attimo più di attenzione, vi rendereste conto che non è così semplice come definizione; perché, quando voi usate questo termine «condividere» – che sembra un po’ all’ordine del giorno ultimamente nei nostri discorsi – intendete il condividere ciò che è bello, condividere le vostre gioie, le vostre felicità, i vostri raggiungimenti, le vostre soluzioni, e via e via e via e via, ma il senso che noi diamo alla parola «condivisione» è molto più ampio di questo: quando c’è amicizia con una persona, con questa persona si deve sentire di voler condividere i propri aspetti positivi e i propri aspetti negativi; voler condividere il proprio altruismo ma anche le proprie meschinità; e non soltanto, ma bisogna anche che vi sia la capacità di accettare la condivisione degli aspetti dell’altro, non può mai essere un’amicizia a senso unico; quella che è a senso unico non è amicizia.
L’amicizia, per il suo concetto essenziale, è sempre qualche cosa in cui interviene uno scambio tra esseri diversi. Certamente condividere le gioie degli altri può essere facile ma, molto spesso o quasi sempre, condividere i problemi degli altri è molto meno facile; altrettanto meno facile quanto è condividere i propri problemi.
Ora, dunque, se veramente volete mettervi in una condizione di amicizia, dovete imparare questa possibilità, questa volontà di condividere. Tutti gli esempi che avete fatto: il parlare con la persona in treno, il parlare col vicino, l’aiutare una persona per strada, e via e via e via, tutto questo non è amicizia; può essere altruismo, può essere cercare di fare qualche cosa per gli altri, ma non è amicizia.
Qualcuno tra voi – lo so già – dirà: «Ma quello che ha detto Scifo, alla fin fine, mi sembra che sia un mutuare la definizione di ‘amore’ e trasportarlo alla definizione di amicizia». Infatti, quando vi è amore vi deve essere condivisione, vi deve essere la disponibilità a condividere tutto quello che si ha; vero, creature? Io, a costo di stupirvi, vi dico che non è così. O meglio, per essere più preciso, non è necessario e indispensabile che sia così. La condizione d’amore non è qualcosa che necessariamente si condivide tra due persone, l’amore è qualcosa che appartiene alla persona che lo sente; quindi è possibile che una persona veramente ami un’altra persona senza condividere niente con l’altra.
Come può essere una situazione in cui non si condivide niente ma si ama molto? La persona che ama – come molte volte vi ha detto la sorella Viola – si trova in una condizione tale per cui l’amore basta a se stesso, non ha importanza quello che fa l’altra persona, quello che è, quello che dice, ma c’è questo sentire interiore di chi ama, tale per cui non ci si aspetta niente; si è pronti a donare tutto, qualsiasi cosa, se si viene richiesti, ma non ci si aspetta nulla in cambio; mentre invece la differenza importante col concetto di amicizia è che il rapporto d’amicizia è fatto sempre e comunque su un dare ed un avere. Per voler essere pessimisti, si potrebbe dire che è un rapporto di sfruttamento reciproco utile ad entrambe le persone, o ai componenti di un gruppo, che si dichiarano amici tra di loro.
Il mio discorso all’inizio, quando dicevo che siete andati alla festa della birra, a mangiare wurstel e a bere birra con gli amici, era per farvi capire che quella che voi chiamate amicizia è soltanto una cosa mentale, la maggior parte delle volte, è soltanto un atteggiamento, non è una cosa sentita. Scifo
1 Do ut des, vol. I, pag. 40 e segg.
Dal volume del Cerchio Ifior, Dall’Uno all’Uno, Volume secondo, parte seconda, Edizione privata