Animali, atmosfere astrali e forme-pensiero

Debbo riconoscere che, in teoria, sarebbe anche possibile farlo se non vi fossero delle condizioni imprescindibili che rendono tale possibilità praticamente inattuabile o, quanto meno, ben poco influente.
Vi sono due possibilità principali che devono essere soddisfatte perché, sempre in teoria, la forma-pensiero possa agire: o l’altra persona è adeguatamente vicina sul piano fisico, cosicché le due atmosfere astrali sono contigue e può avvenire un passaggio vibratorio (ché tale è, in fondo, la forma-pensiero) da un’atmosfera all’altra, oppure la persona che invia la forma-pensiero verso un’altra che le è lontana, ha una forza talmente grande da riuscire a mantenere aggregata la forma-pensiero allorché essa si allontana dall’atmosfera della persona da cui è scaturita.
Il secondo caso, ve lo garantisco, è pressoché inattuabile, in quanto esige uno sforzo energetico tale che prosciugherebbe le energie della persona, provocandole anche dei danni fisici non trascurabili tanto che, nei secoli, coloro che si sono occupati di «magia nera» ed hanno provato a fare cose del genere, ne hanno pagato un prezzo molto alto fisicamente, col solo risultato, spesso, di influire sull’altra persona per pochi secondi.
Il primo caso, invece, è possibile… ma anche qui vi è una condizione particolare che finisce col renderlo, se non inattuabile, praticamente inutile.
Dovete considerare che l’ambiente astrale è regolato da leggi abbastanza somiglianti alle leggi del piano fisico: vibrazioni simili che entrano in contatto si alimentano a vicenda, amplificando reciprocamente la loro forza, mentre vibrazioni contrastanti tendono a sommarsi provocando zone di quiete vibratoria.
Queste leggi fanno sì che, allorché le atmosfere di due individui entrano in contatto, le vibrazioni di ambedue interagiscono proprio secondo quelle leggi: se entrambe, per fare un esempio, hanno una dominante di aggressività, entrambe sentiranno aumentare la loro aggressività personale ma se, sempre per esempio, solo una delle due atmosfere ha una forte vibrazione di aggressività essa verrà stemperata dalla mancanza di aggressività nell’altra atmosfera che subirà, dal canto suo, solo un momentaneo (e per altro ridotto) aumento dell’aggressività personale.
Ecco, quindi, che per influenzare con delle forme-pensiero proprie un’altra persona è indispensabile che entrambe le atmosfere delle due persone entrino in contatto e abbiano lo stesso forte tipo di vibrazione dominante sulle altre. In parole povere: non è possibile spingere un’altra persona all’omicidio se questa non ha già in sé un desiderio di uccidere talmente forte che, comunque, sarebbe arrivata anche da sola a tale azione.
Naturalmente questi meccanismi sono necessari, altrimenti il Grande Disegno finirebbe con l’essere in balia delle emozioni e dei desideri delle persone il che, ovviamente, non può essere.
Quanto abbiamo fin qua detto è estensibile anche alla possibilità di influenza su persone incarnate da parte di «spiriti», o meglio di corpi astrali di individui che hanno abbandonato il piano fisico. Sul piano astrale, infatti, si trovano anche altri corpi astrali, oltre a quelli collegati a un corpo fisico incarnato: sono i corpi astrali di coloro che hanno abbandonato il piano fisico e che, dal momento che si trovano ancora sul piano astrale, sono ancora alla ricerca dell’appagamento dei loro desideri ma, non essendo più vincolati da un corpo fisico che, in qualche modo, ne limita la mobilità, si muovono per il piano astrale sotto la spinta delle loro emozioni e dei loro desideri, attirati da vibrazioni simili come falene attirate dalla luce. Possono, così, essere attratti dall’atmosfera astrale di un individuo che possiede il loro stesso desiderio o la loro stessa emozione, alimentandone l’intensità in entrambi i corpi. Anche in questo caso non si ha che un acutizzarsi di ciò che era già presente e, magari, inconsapevole, ed il legame che così si è costituito non ha vita lunga poiché è limitato nel tempo dalle nuove esperienze fatte dall’incarnato nel corso della sua vita e da quell’accettazione naturale dei propri perché che nasce gradatamente in chi ha abbandonato il piano fisico sotto la necessità di continuare il cammino a ritroso verso la propria coscienza.
Logicamente quanto vi ho presentato è molto meno complesso e articolato di quanto sia la realtà, ma era mio interesse fornirvi una visione del piano astrale un po’ diversa da quella solita e, per certi versi, forse più comprensibile razionalmente. Quello che, secondo me, riveste una certa importanza, è il concetto di atmosfera sul quale, senza dubbio, ritorneremo in seguito. Abn-el-Tar

Dal volume del , Dall’Uno all’Uno, Volume terzo, parte prima, Edizione privata

Indice del Dizionario del Cerchio Ifior