L’ultimo libro di Roberto Saviano riporta questa citazione iniziale:
Erba
Nessuna paura
che mi calpestino.
dove la mente vede il deserto, l'esperienza contemplativa svela il seme della vita
L’ultimo libro di Roberto Saviano riporta questa citazione iniziale:
Erba
Nessuna paura
che mi calpestino.
quando atomi di sentire
entrano nei corpi
e tutto coinvolge e converge
E’ notte.
Sei qui.
Lo scarso sonno intermittente
mi offre la contemplazione del tuo dormire.
L’aspetto secondo me rilevante di questo approccio rispetto alle vie spirituali comunemente intese, che si focalizzano sul solo lasciar andare, è la pari attenzione al
aggiornare in continuazione il modello interpretativo essendo disponibili ad integrare aspetti nuovi e ad abbandonare ciò che risulta usurato (post: mente, sofisticazione, disconnessione).
Ieri mattina nello spazio dedicato allo Yoga erano presenti due persone:
un uomo che ha fatto l’esperienza del carcere,
una donna che la sta facendo e usufruisce di un permesso formativo per praticare.
Ciò che ho compreso di questa crisi è che la crisi dell’organizzazione sociale viene percepita come crisi “assoluta”, ma non è così.
Se guardiamo alla realtà con occhi puliti, scopriamo che non c’è una carestia, non c’è stata la distruzione di una guerra.
Brano tratto e liberamente tradotto dal testo Krishnamurti: A Biography, di Pupul Jayakar
“A metà febbraio tornai a trovarlo (Krishnamurti). Mi chiese se avessi notato qualcosa di diverso nel processo del mio pensiero. Dissi che mi sembrava di avere meno pensieri che in precedenza, come se la mia mente non fosse più irrequieta come al solito.
Brano tratto e liberamente tradotto dal testo Krishnamurti: A Biography, di Pupul Jayakar
“La sera del 30 gennaio eravamo tutti riuniti intorno a lui (Krishnamurti) a casa di Ratansi Marariji. Achyut fu chiamato al telefono. Tornò pallido in volto. “Gandhi è stato assassinato”