Una sera di marzo

Hai il volto di ogni essere che incontro,
l’odore di una sera di marzo.
La stufa si sta spegnendo,
la stanza è rischiarata dalla luce della luna
che entra dalla finestra.

Silenzio

……Per un periodo ci ritiriamo nel silenzio e non pubblichiamo post.

Ancora sui pilastri del pensiero semplice

“Se ci credi, se aderisci intensamente, se lo vuoi, accadrà!” Tutti conosciamo queste affermazioni appartenenti, spesso, al linguaggio comune di certi ambienti culturali, non serve che le spieghi.

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La necessità del dubbio

Tempo fa ho scritto un post sull’essere in sintonia, sul sentire che una certa cosa ci risuona interiormente. Non passa giorno che io non mi confronti con qualcuno, o qualcosa che leggo, in cui non trovi la questione del sentirsi in risonanza e a volte rimango un po’ perplesso. 

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E’ sconcertante

E’ sconcertante non avere più niente da dire, ammutolire e scomparire, essere come le foglie di quest’inverno ai bordi del sentiero su cui cammini, frammento fra frammenti, e poi uscire da tutto questo,

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Muschio

Sono scivolati questi giorni nel silenzio e nella lontananza più assoluti.
I suoni del mondo che parlano di festa, qui arrivano attutiti.
L’eremo pulsa di una vita sua e non distingue tra festa e non festa;
vive della meraviglia di un muschio in un fosso, della brina di una mattina come questa, dell’immobilità del tempo.

Prossimo

A volte ho la piena comprensione di camminare lungo una strada deserta; non c’è tristezza in questo, è solo una constatazione.
In questo spazio sconfinato provo profonda impressione per quelle persone che sanno dedicare la loro esistenza ad un prossimo minuto e anonimo.

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