Sta finendo?

Sta finendo la lunga anestesia dalle responsabilità condivise?

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Liberamente

Quando il tempo è in armonia,
esco col bastone per una passeggiata primaverile.
Al mormorio del ruscello nella valle
fa eco il canto degli uccelli nella foresta.
Se incontro un monaco, cammino con lui;
se un amico, vado ospite in casa sua.
Non assomiglia questa mia vita
ad una nave che solca liberamente il mare?
Ryokan, monaco dello zen
da: Poesie di Ryokan, La vita felice Ed.

Il percorso evolutivo dell’uomo, Cerchio Firenze 77

“Il problema per l’individuo non è quello di annullare il male che è in lui, ma è quello di comprendere e superare, attraverso una ricerca, gli aspetti negativi dell’attività dei veicoli necessari alla sua evoluzione sul piano universale. L’esistenza evolutiva è simile al movimento spiegato da una teoria come una successione di punti. Se si potessero riunire tutti i punti, o momenti dell’esistenza, si potrebbe vedere pressappoco una retta sempre inclinata verso l’alto..  >>

L’intenzione condizionata

Ero in treno diretto a Milano; nello scompartimento attiguo sento una donna che dice di venire dalla Grecia, ha bisogno di soldi ed è questa la ragione per cui passa di vagone in vagone. Prendo delle monetine e le preparo e, quando compare nel mio scomparto gliele do, senza che lei dica niente.

continua..

Prendersi cura

Può essere la vita niente altro che il gesto senza fine del prendersi cura?

Momenti

Seduti sotto al tiglio abbiamo parlato dei piccoli accadere della via.

Giorni semplici

Dalla sala grande escono canti e risa e poi ancora canti.
Un ramarro ci osserva immobile sul tronco del pioppo abbattuto.
Smettiamo di leggere e osserviamo: non c’è tempo.
Camminiamo con Enni lungo il solito percorso, attraverso un mare di verde e di canti ininterrotti di uccelli occupati nelle loro faccende.
C’è un muoversi nello spazio ma non nel tempo, non c’è tempo.
E’ un accadere senza successione.

Noi non siamo la nostra mente, Eckhart Tolle

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“E’ la nostra mente a causare i problemi, non le altre persone, non “il mondo esterno”. E’ la nostra mente, con il suo flusso di pensieri pressoché costante, che pensa al passato e si preoccupa del futuro; commettiamo il grave errore di identificarci con essa, pensando che sia la nostra identità, mentre in realtà noi siamo esseri ben più grandi.
Noi non siamo la nostra mente!

continua..

Di mio, non ho niente da dire

Ti ho conosciuto nei giorni del riso e in quelli del pianto;
ti ho osservato ed osservato, senza mai stancarmi;
ci sono stati giorni in cui avrei voluto fuggire e scomparire dalla faccia della terra;
ci sono stati i giorni della negazione di te.
Ma sono qui e oggi il dubbio non mi assale più, né il riso, né il pianto;
oggi sono come una albero che sta nel terreno, nella vicinanza di altri alberi e, sebbene io parli tanto, di mio non ho niente da dire.