L’illusione di avere molte vie tra le quali scegliere

Giovanni 6,66-69
66 Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui.
67 Perciò Gesù disse ai dodici: «Non volete andarvene anche voi?» 68 Simon Pietro gli rispose: «Signore, da chi andremmo noi? Tu hai parole di vita eterna; 69 e noi abbiamo creduto e abbiamo conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

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L’archetipo vivente dell’Essere Figlio di Dio nella carne e nel sangue

Giovanni 6,26-58
26 Gesù rispose loro: «In verità, in verità vi dico che voi mi cercate, non perché avete visto dei segni miracolosi, ma perché avete mangiato dei pani e siete stati saziati. 27 Adoperatevi non per il cibo che perisce, ma per il cibo che dura in vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà; poiché su di lui il Padre, cioè Dio, ha apposto il proprio sigillo».

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L’azione trasformatrice della fede

Definiamo per l’ennesima volta il significato di “fede”: non il “credere” in qualcosa o in qualcuno, ma l’esperienza inequivocabile dell’essere parte e dell’essere condotti. L’adesione ad un fuoco, ad una forza interiore che ci radica nell’esistere e ci unifica in noi e nel Tutto.

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L’estraneo a me, non altro da me

Un fratello nel cammino ha condiviso in una chat del Sentiero questo contenuto che di seguito condivido. È un contenuto all’apparenza ampiamente condivisibile, di un mondo spirituale che conosco molto bene, ma molto lontano dal mio registro interiore: di seguito cercherò di spiegare perché, precisando che non polemizzo né con l’autore, né con chi lo ha condiviso.

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Il dubbio, la fede, l’esperienza del Dio vivente

Giovanni 6,16-21

16 Quando fu sera, i suoi discepoli scesero al mare 17 e, montati in una barca, si dirigevano all’altra riva, verso Capernaum. Era già buio e Gesù non era ancora venuto presso di loro. 18 Il mare era agitato, perché tirava un forte vento. 

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