L’inadeguatezza è figlia del giudizio: mi sento inadeguato riguardo a uno standard che percepisco come vincolante per la mia espressione. La mente è davvero sottile e tenta di inserirsi dappertutto, anzi la mente è dappertutto considerando il fatto che nell’incarnazione dell’umano è una dimensione strutturale.
Leonardo P.
La coerenza esistenziale nella Via del monaco [vdm10]
Come più volte si è ribadito, è chiaro che la fase formazione nel Sentiero sia finita e che, dunque, ora si tratta di saper incarnare quanto elaborato fino a qui.
Ecco una forte discontinuità rispetto al passato: là si chiedeva di strutturare una certa visione della realtà e di sé, qui si tratta di mettere in pratica quanto appreso.
Maestro e discepolo: la relatività dei ruoli e la centralità del processo dell’apprendere
È naturale che “maestro” e “discepolo” corrispondono a due logiche incarnative diverse, mi verrebbe da dire, rispettivamente, alla logica del dare consapevole il primo e a quella del ricevere più o meno consapevole il secondo.
Il tarlo dell’Essere che mangia il divenire
Alcuni appunti.
La funzione (se così la vogliamo intendere) del divenire è quella di maturare la consapevolezza dell’inconsistenza di ogni “cambiamento” o “trasformazione” e dunque del divenire stesso.
Il divenire sopprime se stesso.