Le basi della Via della conoscenza. Partiamo da una premessa: chi siete voi e chi è l’altro? Per un uomo che si pone il problema di approfondire questo interrogativo l’altro è comunque sempre l’altro e lui è soltanto vento che va. E questa è la prospettiva da cui partiamo adesso.
un monaco anziano
La consapevolezza unitaria, il limite del concetto di identità
Chi è consapevole di cosa? L’identità è consapevole di sé? Ma se non esiste l’identità come corpo, quel livello di consapevolezza non può che essere una risultante. La risultante di cosa, di quale processo?
La vita ci mette il necessario sotto gli occhi [sentiero15]
Imparare per me ha corrisposto a uno stemperarsi delle emozioni che, spesso, nella fase di definizione dell’identità, sono state sovrastanti. E il processo è stato ripetere e ripetere, sperimentare e sperimentare, osservare e osservare, sentire e sentire. Però il momento in cui si impara sembra quasi invisibile.
Lo scomparire di aspetti dell’agente globale [scomparire5]
Lo scomparire dell’agente implica che parte di sé la si perda lungo il processo; si perde l’attaccamento come espressione di una parte di sé o di se stessi in una determinata situazione. È da lì che si incomincia a scomparire.
Il prevalere del sentire sull’identità [sentiero14]
È possibile che un sentire ampio dia luogo a una identità allineata, armonica con quel sentire e a una vita priva di tensioni?
Si, ma non sempre e non necessariamente. Non dobbiamo confondere: una identità in linea con il sentire e non in balia di fantasmi particolari, può comunque trovarsi ad affrontare scene complesse e apportatrici di dolore.
La vita monastica nel medioevo17: il morire
Se la condizione del malato si aggrava, l’infermiere avvertirà l’abate. Accompagnato da alcuni fratelli, il priore va a visitare il malato. Se il caso è disperato, i fratelli recitano tre orazioni: il malato sa a cosa va incontro. Egli pronuncia il Confiteor, se può ancora parlare, altrimenti l’abate lo recita per lui.
Nel flusso c’è l’essenza [vdc42]
Le basi della Via della conoscenza. Flusso che va, ovverosia abolizione di ogni radice. Nel momento in cui il flusso va, ogni radice viene tolta e quindi, nel perdurare delle radici, non c’è aderenza al flusso.
L’identità frutto in evoluzione della coscienza [sentiero13]
Possiamo quindi dire che il processo di apprendimento è caratterizzato da una crescente armonia fra intenzione e azione, fra coscienza e identità? Che nel processo di apprendimento avviene il progressivo affievolirsi dell’identità che ha in un primo tempo dovuto strutturarsi, definirsi, per poter essere veicolo di esperienza?
L’agente globale e l’agente concreto [scomparire4]
Ora parliamo del processo dello scomparire dell’agente. Ma chi è l’agente?
Un partecipante: È quello che connette tutte le azioni che fa.
La differenza tra conoscere e comprendere [sentiero12]
Più in dettaglio, il processo dell’imparare così procede:
– un’intenzione attiva il corpo mentale, le sue strutture di pensiero, la sua organizzazione, le sue materie;
– la risultante attraversa il corpo astrale e si riveste di emozione, affetto, sensazione;
– il corpo fisico viene attivato e realizza l’intenzione.