A un certo punto, l’esporsi nella vita non corrisponde più al bisogno di esserci, ma è semplicemente una consapevole manifestazione dei propri limiti messi al servizio della propria e altrui comprensione? E le espressioni dell’identità non svaniscono, ma si assottigliano e diventano sempre più evidenti?
un monaco anziano
A MONASTICISM FOR THOSE WITH NO RELIGION WITHIN THE THIRD MILLENNIUM
It is called the great heart, the heart that is like the great mountain, like the great ocean, the heart that is not one-sided, not partisan. If he carries a ‘ryō’ in his hand, he does not consider it light; if he lifts a ‘kin’, he does not think it heavy.
La vita monastica nel medioevo 14: le bevande
II vino è necessario alla celebrazione della messa: i monaci piantarono dunque le viti dovunque poterono sperare che i grappoli d’uva sarebbero maturati. Io ho già raccontato nella Vie quotidienne des religieux du Xe au XVe siecle (Hachette, 1978) di quanti meravigliosi vigneti noi siamo loro debitori.
Le dinamiche della mente e il lasciare che tutto accada [vdc39]
Le basi della Via della conoscenza. La vostra mente ha una propria caratterizzazione che vi accompagna nella vita quotidiana e configura le cose che voi vedete in un certo modo. La vostra mente si struttura in una maniera particolare – propria di ognuno – e coglie in ciò che vedete quello che più si attaglia a se stessa e poi lo trasforma e lo rielabora partendo da ciò che essa coglie.
Partecipare alla vita senza identificazione [sentiero7]
È possibile una partecipazione alla vita, nelle mille situazioni, senza identificazione?
Se guardiamo la realtà dal punto di vista dell’identità tutto è esserci, protagonismo, definizione di sé, marcatura del confine con l’altro. L’identità afferma sé e il proprio diritto a esistere e a essere riconosciuta: esiste se è riconosciuta e se può manifestarsi in quanto tale.
Un contro-processo che mina la mente [scomparire1]
Una voce: Avete chiesto di parlare dello scomparire dell’agente. Agente è colui che, nel compiersi di un’azione, si identifica in essa, quindi è colui che si dichiara essere protagonista o titolare di quell’azione ed è colui che si dichiara esserne l’artefice o creatore.
Libero arbitrio, determinismo, vite precedenti [sentiero6]
Quindi nella quotidianità tendiamo a ritenere oggettivo quel che è soggettivo in virtù dei limiti che ci definiscono come esseri incarnati; vediamo cose che se potessimo astrarci dalla nostra composizione e percezione attuale coglieremmo diversamente.
La vita monastica nel medioevo13: il pasto
II monaco è un uomo che ama la vita. La nevrosi e le disperazioni romantiche non hanno posto nelle abbazie. Similmente egli ama la buona tavola altrimenti non si spiegano le minacciose proibizioni dei consuetudinari (e le infrazioni).
Un nuovo ciclo di post della ‘via della Conoscenza’
I prossimi giorni inizieremo a pubblicare un nuovo ciclo di post della ‘Via della Conoscenza‘: è un corpo sostanzioso di contenuti che pubblicheremo settimanalmente per molti mesi. Il nuovo ciclo si chiamerà: ‘Scomparire a se stessi’. Di seguito la presentazione dei responsabili della VdC e le risposte ad alcune mie domande.
L’amore incondizionato è pura espressione dell’inutilità [vdc38]
Le basi della Via della conoscenza. Non c’è liberazione fino a quando anche una parte minima del vostro io pretende qualcosa, perché allora la gratuità non c’è più. E quand’è che ci si realizza gratuitamente, non rispetto a se stesso, ma rispetto alla negazione di sé?