18. Così è, però non è da vedere la cenere come dopo, la legna da ardere come prima.
Va saputo che la legna da ardere nella sua condizione reale di legna da ardere, è prima è dopo.
C’è prima e dopo, però, prima e dopo sono nettamente separati. La cenere è nel suo luogo proprio di cenere, è prima è dopo.
un monaco anziano
La vita monastica nel medioevo6: il priore
Al primo posto tra gli «ufficiali» (oboedinttiarii) che sono incaricati di aiutare l’abate a governare i monaci e ad amministrare i beni del monastero c’è il priore. Sarebbe eccessivo dire che questo «funzionario» goda dei favori di Benedetto. In realtà il patriarca non lo vuole.
Essere Uno già oggi, adesso
Scritto nei giorni della celebrazione dello smarrimento, per noi, apparentemente incapaci di cogliere il valore dei simboli inscritti nei cicli cosmici che da millenni l’umano onora cambiando le forme ma conservandone la consapevolezza.
La mente per costruire l’identità e per disfarla [vdc34]
Le basi della Via della conoscenza. Per la via della Conoscenza, lasciarsi andare vuol dire accettare che non si esiste come io, che ogni propria azione è un’onda, che ogni proprio pensiero è un’onda, che ogni propria emozione è un’onda, e allora a che cosa serve la vostra mente?
Genjōkōan: nel divenire tutto è processo [gk17]
17. La legna da ardere diviene cenere, e non accade che di nuovo torni a essere legna da ardere.
La vita monastica nel medioevo5: l’abate
A ogni signore, ogni onore. L’abate, secondo san Benedetto, è il vicario di Cristo in terra (vices Christi ereditar agere, c. 13, 29), il padre del monastero sia sul piano materiale (c. 33, 8) che su quello spirituale (c. 49, 22), il pastore (c. 2,15.22), il maestro (c. 3,14), il medico (ec. 28, 8), il maggiordomo della casa (cc. 64,16 e 3,14).
La vita monastica nel medioevo4: la democrazia monastica
Come sono governati i monaci? Come sono eletti oggi, come lo erano nel Medioevo coloro che hanno il compito di governarli? I sudditi hanno dei diritti o devono solamente obbedire perinde ac cadaver?
Solo un insieme di onde che la mente unifica [vdc33]
Le basi della Via della conoscenza. Non esiste un io che è protagonista di quell’emozione o di quel pensiero o di quell’azione, ma esiste solo un’azione o un sentimento o un pensiero ed è la vostra mente che poi crea un’unitarietà e che dà un senso al percorso, quando questo percorso invece non c’è.
La vita monastica nel medioevo3: edifici che hanno un’anima
L’architettura di un’abbazia non è lasciata, per fortuna, all’immaginazione dell’architetto. Essa deve essere funzionale.
Genjōkōan: tutte le cose non hanno esistenza reale [gk16]
17. Se si fa ritorno qui procedendo passo passo in intimità con il proprio cammino, si chiarisce la verità del fatto che le cose tutte non sussistono in se stesse.