Afferma Leonardo commentando il post Fantasmi vibratori nella mente e nell’emozione: “Tendiamo a credere che si comprende attraverso le analisi dell’identità fornite dal corpo mentale.
un monaco anziano
Sorprendere e lasciarsi sorprendere nella Via
È sorpresa ciò che spiazza. In una coppia, in una famiglia, sul lavoro molte sono le occasioni di essere spiazzati, ma così deve essere anche in una Via che, se è vitale, mai ti lascia nel posto interiore dove eri.
Fantasmi vibratori nella mente e nell’emozione
Accade che il complesso mente-emozioni sia interessato dal ripetersi di pensieri ed emozioni ricorrenti e ripetitive di diversa intensità.
L’origine è in qualche processo avviato dalla coscienza e non giunto a termine per insufficienza di dati.
Non agire, ma solo aderire [vdc31]
Le basi della Via della conoscenza. Se l’uomo si rende protagonista della propria trasformazione, questo significa che lui nega la possibilità di raggiungere il ciò che è. Qual è il nesso che lega la propria volontà di trasformazione con la necessità di far morire questa volontà?
Genjōkōan: cercare la Via/Realtà conduce ad allontanarsi da essa [gk14]
14. Quando una persona inizia a cercare il dharma, tanto più si allontana dall’ambito del dharma. Quando il dharma è già istillato nel modo proprio in sé, di colpo sei la persona del lato originario.
Nell’irrilevante il segreto della vita
Non perché l’irrilevante contenga in sé chissà che cosa, la sua centralità deriva dal fatto che non è rilevante agli occhi dell’identità. Il rilevante per l’identità non svelerà mai l’Essenziale proprio in virtù del fatto che gli viene attribuita una rilevanza: i fatti sono solo fatti, divengono rilevanti in virtù di una attribuzione e questa ne vela la natura.
L’Amore viene a dorso di somaro
Nel dimenticarmi di me,
affiora il procedere
e il sentire
con quella pianta,
con quell’animale,
con quella persona:
allora siamo
solo quel che siamo,
uno stato d’Essere,
senza dover essere altro.
Le menti sofisticate e l’officina esistenziale
Il Sentiero, in quanto officina esistenziale, è sempre stato occasione per perdere, almeno fino a quando ha avuto il suo maestro, fattore di scacco senza tregua.
La contemplazione non è una pratica
La meditazione è, frequentemente, una pratica, la contemplazione è una disposizione dell’essere a volte interna alla stessa pratica meditativa.
Il sentire genera la disposizione contemplativa e permea i suoi corpi di questa informazione, la loro consapevolezza è pregna di esso.
La vera morte è lasciarsi accadere [vdc30]
Le basi della Via della conoscenza. Ma allora, a che vi servono ardore, volontà, programmi e progetti?
Servono per scoprire che non servono.
Oppure per scoprire che anche i progetti e le spinte dell’ardore, anche altruistico, fanno parte dell’io.