Amore è gratuità, sconfitta di ogni possibile meta [66A]

Analizzata la gratuità sotto l’ottica della via della Conoscenza, c’è comunque un altro concetto che in voi assume connotati di grandezza e di importanza, e di cui amate riempirvi a fini evolutivi, facendone un largo uso concettuale soprattutto nel cammino interiore.

continua..

I sei tipi di zen da non praticare [Antai-ji8]

Kōshō Uchiyama rōshiDiscorso d’addio ad Antai-ji.
Non sono uno come quei maestri zen colonialisti che pensano basti semplicemente andare all’estero a imbonire la gente. Invece è molto importante produrre testi per far conoscere davvero agli stranieri il vero zazen. È per questo che io, durante gli ultimi dieci anni, mi sono impegnato qui ad Antai-ji a formare persone e scrivere testi.

continua..

Ogni concetto muore nella gratuità [65G]

Gratuità non è quello che voi uomini elaborate come concetto, ma è ciò che vi porta a un punto morto in cui tutto perde di significato, e allora tutto è. Ogni concetto muore nella gratuità, perché nulla ha bisogno di niente, nulla può essere aggiunto a niente, e tutto è perfetto così com’è.

continua..

Guadagno è illusione, perdita è risveglio [Antai-ji7]

Kōshō Uchiyama rōshiDiscorso d’addio ad Antai-ji.
Zazen deve operare concretamente nella nostra vita quotidiana: dobbiamo mettere in pratica il motto: “guadagno è illusione, perdita è risveglio”, attuare due pratiche (la pratica del voto e la pratica del pentimento) e perseguire tre atteggiamenti mentali (una mente lieta, amorevole, magnanima).

continua..

Gratuità è l’ordine profondo presente nella vita [64G]

Gratuità è l’ordine profondo presente nella vita, che niente esclude, niente afferma, niente nega, niente predilige, ma tutto abbraccia e tutto conduce dentro un’onda di impermanenza e di indistinzione, dove non ci sono contraddizioni, né proprie e né altrui, non ci sono disarmonie da ricondurre a un ordine e dove quindi non c’è un ‘io’ che si evolve.

continua..

In zazen: il fondo dell’Essere oltre il pensiero

Quando si scende nella profondità dello ‘stare’ in zazen, accade che sorge una consapevolezza simultanea di due stati: uno stato registra il sottile scorrere dei pensieri e l’altro la pienezza del risiedere nell’Essere, in Cio-che-È.

continua..

Il vero maestro non può essere una persona [Antai-ji6]

Kōshō Uchiyama rōshiDiscorso d’addio ad Antai-ji.
Lo stesso vale per il “vero maestro”. È scritto: “Se non c’è un vero maestro non c’è modo di apprendere”*. Ma cos’è il vero maestro? Se uno pensa “Ecco, ci siamo, lui/lei è il vero maestro” senz’altro si sbaglia. Pensare “Questa persona è il mio vero maestro” non va oltre a prendere per buono un proprio pensiero.

continua..

I fatti e il sistema d’ordine [63G]

Sono fatti gli accadimenti, gli eventi naturali, le emozioni, i pensieri e i comportamenti propri e altrui, e c’è un’onda che li porta ad affiorare e a narrare semplicemente il loro esserci come vita, come realtà, e poi sparire, senza perché, senza legami, senza nulla da aggiungere. È l’onda dell’irriducibilità e dell’ordine profondo, che nessuno conosce ma che tutto governa.

continua..